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martedì 20 gennaio 2015

Papa Francesco: «Fate figli ma non come conigli»




Bergoglio: «Tre è il numero giusto consigliato dai tecnici». E spiega la frase sul pugno.Papa Francesco, si sa, è uno che non le manda a dire. Così, sul volo che lo riportava a Roma da Manila, pochi giorni dopo la frase sul pugno all'amico Gasbarri, si è lasciato andare a nuove esternazioni sul dovere cristiano di procreare. «Alcuni credono che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli», ha detto il papa, «la paternità responsabile, questo è il punto». E «per questo nella chiesa ci sono i pastori, si cerca una via d'uscita che aiuti e il sinodo lo farà». A proposito del numero dei figli papa Bergoglio ha anche affermato: «Credo che il numero di tre figli a famiglia» richiesto dai tecnici «ma fa soffrire, comunque tre è il numero dei tecnici per mantenere la popolazione, e quando succede questo accade quello che accade in Italia: che nel 2014 non ci saranno più i soldi per i pensionati». «NESSUN PUGNO, MA NO A PROVOCAZIONI». Ai giornalisti, che gli hanno chiesto chiarimenti sulla ormai celebre frase del pugno a chi offende la mamma, papa Bergoglio ha chiarito: «Nessun pugno, ma neppure provocazioni, serve prudenza. In teoria possiamo dire che una reazione violenta davanti un'offesa, a una provocazione, in teoria se è una cosa buona, non si deve fare, in teoria». E ancora: «Possiamo dire quello che il Vangelo dice, dobbiamo dare l'altra guancia, in teoria possiamo dire che noi capiamo la libertà d'esprimere. E questo è importante, nella teoria siamo tutti d'accordo. Ma siamo umani e c'è la prudenza che è una virtù della convivenza umana».
« CHI PROVOCA SCATENA UNA REAZIONE». Il papa ha comunque confermato un concetto: «Io non posso provocare, insultare una persona continuamente perché rischio di farla arrabbiare, rischio di ricevere una reazione non giusta, ma questo è umano. Dico che la libertà di espressione deve tenere conto della realtà umana e perciò dico deve essere prudente. Una maniera di dire che deve essere educata». «LIBERTÀ ACCOMPAGNATA DA PRUDENZA». Per concludere: «La prudenza è la virtù umana che regola i nostri rapporti, io posso andare fino a voi, posso andare di là, di qua. Io questo volevo dire che in teoria siamo tutti d'accordo, c'è libertà di espressione... una reazione violenta non è buona, è cattiva sempre, ma nella pratica fermiamoci un po', perché siamo umani, rischiamo di provocare gli altri. Per questo la libertà deve essere accompagnata dalla prudenza».

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