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venerdì 17 aprile 2015

VIDEO : Iraq, ucciso ex braccio destro di Saddam passato con l'Isis





L'esercito iracheno elimina l'ex braccio destro di Saddam

Al Douri era il "re di fiori" nella lista dei più ricercati dai tempi del vecchio regime

Intanto l'Isis assedia Ramadi: decine di migliaia i civili in fuga. Autobomba esplode davanti al consolato Usa in Kurdistan: 3 morti




Dal regime di Saddam una lunga e ininterrotta carriera di miliziano, fino alla morte sotto la poco onroevole bandiera dell’Isis. Izzat Ibrahim al Douri, ex numero due di Saddam, è stato ucciso dall'esercito iracheno tra le montagne di Hamreen, 40 chilometri da Tikrit, nel nord dell'Iraq. A darne notizia è stato il governatore di Bagdad, Raed, che ha aggiunto che sono in corso esami sul Dna per accertarne l'identità.
Sulla testa di al-Douri, noto come il "re di fiori" nel mazzo di carte prodotto dagli americani per identificare i volti dei principali collaboratori di Saddam Hussein, pendeva una taglia di 10 milioni di dollari.  Al-Douri era l'esponente più alto in grado del passato regime e fu protagonista di una tra le pagine più vergognose del regime di Saddam: l'uso del gas per uccidere circa 5mila curdi a Halabja.
Dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003, Al Douri è diventato il leader dei baathisti iracheni. Ha raccolto la maggior parte delle sue truppe sotto la bandiera dell'Esercito naqshbandi, uno dei più importanti gruppi ribelli in Iraq, contribuendo all'ascesa del gruppo jihadista Stato islamico nell'estate del 2014.
Intanto però, più a sud ovest, decine di migliaia di civili stanno fuggendo da Ramadi, in Iraq, che i jihadisti dell'Isis hanno circondato e bombardano. Testimoni hanno riferito che gli sfollati, in auto o a piedi, si dirigono verso Khalidiya, a 25 chilometri, e poi a Baghdad, a 100 chilometri. L'Isis, da mesi vicino a Ramadi, ha lanciato un'offensiva pochi giorni fa.
Ancora, cattive notizie giungono anche dal Kurdistan, nel nord del Paese. Ad Erbil, nel cuore dell’area controllata dai peshmerga, è esplosa un’autobomba davanti al consolato americano, che ha fatto dodici morti, per lo più passanti. I seguaci del Califfato oltre ai fronti dove sono operativi riescono quindi a colpire anche con veri e propri attentati terroristici? Sarebbe una svolta poco piacevole per la cosiddetta “coalizione” che li combatte.



Dal regime di Saddam una lunga e ininterrotta carriera di miliziano, fino alla morte sotto la poco onroevole bandiera dell’Isis. Izzat Ibrahim al Douri, ex numero due di Saddam, è stato ucciso dall'esercito iracheno tra le montagne di Hamreen, 40 chilometri da Tikrit, nel nord dell'Iraq. A darne notizia è stato il governatore di Bagdad, Raed, che ha aggiunto che sono in corso esami sul Dna per accertarne l'identità.

Sulla testa di Al Douri, noto come il "re di fiori" nel mazzo di carte prodotto dagli americani per identificare i volti dei principali collaboratori di Saddam Hussein, pendeva una taglia di 10 milioni di dollari.  Al-Douri era l'esponente più alto in grado del passato regime e fu protagonista di una tra le pagine più vergognose del regime di Saddam: l'uso del gas per uccidere circa 5mila curdi a Halabja.
Dopo la caduta di Saddam
Hussein nel 2003, Al Douri è diventato il leader dei baathisti iracheni. Ha raccolto la maggior parte delle sue truppe sotto la bandiera dell'Esercito naqshbandi, uno dei più importanti gruppi ribelli in Iraq, contribuendo all'ascesa del gruppo jihadista Stato islamico nell'estate del 2014.
Intanto però, più a sud ovest, decine di migliaia di civili stanno fuggendo da Ramadi, in Iraq, che i jihadisti dell'Isis hanno circondato e bombardano. Testimoni hanno riferito che gli sfollati, in auto o a piedi, si dirigono verso Khalidiya, a 25 chilometri, e poi a Baghdad, a 100 chilometri. L'Isis, da mesi vicino a Ramadi, ha lanciato un'offensiva pochi giorni fa.
Ancora, cattive notizie giungono anche dal Kurdistan, nel nord del Paese. Ad Erbil, nel cuore dell’area controllata dai peshmerga, è esplosa un’autobomba davanti al consolato americano, che ha fatto tre morti. I seguaci del Califfato oltre ai fronti dove sono operativi riescono quindi a colpire anche con veri e propri attentati terroristici? Sarebbe una svolta poco piacevole per la cosiddetta “coalizione” che li combatte.