
“Si, ci sarà un’ulteriore stretta – ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – Partiamo da film e auto con minori e poi studieremo eventuali nuove misure. È una materia da approfondire, su cui eventualmente aprire un confronto”.
“Il fumo uccide, dobbiamo essere tutti consapevoli di questo – sottolinea il ministro – Sono convinta che sia fondamentale agire sui giovani in via prioritaria per evitare che entrino nella spirale di questo vizio. L’Oms ha rilevato come si determini una oscillazione a favore dell’abitudine al fumo quando vengono meno le campagne di sensibilizzazione”.
“Le statistiche – conclude Lorenzin – dicono che c’è stato un incremento importante tra i fumatori giovanissimi, in età 11-12 anni, e questo vuol dire che si è abbassato il livello di guardia e di consapevolezza ma anche di una stigmatizzazione del fumo”.
Ad appoggiare le decisioni del ministro anche Carlo Rienzi, presidente del Codacons, il quale ha spiegato che “il 15% degli incidenti stradali dovuti a distrazione è riconducibile al fumo di sigaretta. Basti pensare che è di 11,5 secondi la media di distrazione mentre si fuma una sigaretta al volante (contro i 10,6 secondi per comporre un numero di telefono). Ma ciò che è più grave è il fatto che una sigaretta è sufficiente a trasformare una vettura in una camera a gas”.
Il fumo in auto “costituisce dunque non solo un costo sociale non indifferente del quale la collettività deve farsi carico, ma anche un rischio per l’incolumità degli altri automobilisti. Quindi appoggiamo la stretta annunciata dal ministro della Salute, e chiediamo un’accelerazione sul divieto di fumo all’interno delle automobili”.