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sabato 28 febbraio 2015

Whatsapp fuori legge per pedopornografia: bloccato in Brasile per mancata collaborazione




Whatsapp fuori legge per pedo-pornografia: bloccato in Brasile per mancata collaborazione



Un giudice brasiliano ha ordinato la sospensione del servizio di messaggistica istantanea WhatsApp su tutto il territorio nazionale, «fino al compimento dell’ordinanza giudiziaria».
la clamorosa decisione di bloccare Whatsapp in Brasile fino a quando non sara’ giunta alla conclusione l’inchiesta che riguarda l’app di messaggistica in tempo reale.
Sembra che la causa sia stata intentata dato che Whatsapp si rifiuta di dare informazioni su alcune immagini pedopornografiche e sulle persone che le hanno scambiate, al centro di un’indagine aperta un paio di anni fa. La decisione del giudice Luiz Moura Correia non ha avuto ancora effetto perche’ i gestori sudamericani hanno presentato ricorso, sostenendo che la misura sia sproporzionata rispetto alle colpe di Whatsapp.
Così il motivo della decisione non è stato comunicato perché coperto da segreto istruttorio.
La segreteria di pubblica sicurezza dello stato del Nordest brasiliano ha rivelato che la sospensione è stata decisa dopo che WhatsApp si è rifiutata di rimuovere alcune foto di «bambine e minorenni esibite sessualmente», al centro di una indagine condotta dal 2013 dalla procura dei minori di Teresina, capitale dello stato di Piauí.
Il servizio è però ancora in funzione in quanto gli operatori di telefonia mobile hanno presentato ricorso contro la decisione del giudice dello stato di Piauí Luiz Moura Correia. «Non sappiamo quando né per quanto tempo l’applicazione smetterà di funzionare», ha riferito durante una conferenza stampa il commissario generale della polizia di Piaui. L’ordine, secondo il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo, sarà revocato quando WhatsApp fornirà le informazioni richieste dagli investigatori.
Facebook, proprietario di WhatsApp, ha affermato in una nota che le operazioni delle due compagnie sono indipendenti e che quindi non intende prendere posizione sulla vicenda.
Per SindiTelebrasil, il sindacato che riunisce gli operatori di telefonia mobile nel Paese sudamericano, è «sproporzionata» la decisione del giudice, «perché per ottenere informazioni su un esiguo numero di persone, negate dalla proprietaria di WhatsApp, si vuole interrompere il servizio in tutto il Paese. E per questo motivo si chiede l’applicazione della misura agli operatori di telefonia, che non hanno alcuna relazione con quel servizio», si legge in una nota.