L'Isis ha ucciso il giornalista giapponese Kenji Goto.
Un nuovo video, una nuova decapitazione, con ancora lo stesso boia e lo stesso scenario, e che desta sempre lo stesso orrore. L'Isis ha ucciso l'ostaggio giapponese Kenji Goto e, secondo quanto riferisce il Site, diffuso sul web il filmato, farcito di minacce e retorica jihadista, di cui gli esperti americani devono ancora verificare l'autenticità.
Nel video di 1 minuto e 7 secondi, prodotto da al-Furqan Media Foundation, la 'casa di produzione' dell'Isis, e intitolato "Un messaggio al governo del Giappone", Goto indossa la stessa tuta arancione dei precedenti ostaggi dello Stato islamico, ed è inginocchiato su un sentiero o il letto di un ruscello tra le colline. A fianco a lui, in piedi e vestito di nero, ancora una volta John il jihadista, il boia 'britannicò, che, coltello in mano, lancia in perfetto inglese i suoi folli proclami al governo giapponese: "Voi, insieme ai vostri stupidi alleati, non avete capito che siamo assetati del vostro sangue".
"Abe - afferma John rivolgendosi al primo ministro giapponese secondo la trascrizione fornita dal Site - data la tua spericolata decisione di partecipare a una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L'incubo per il Giappone è incominciato". Il filmato non contiene alcun accenno al pilota giordano Muath al Kaseasbeh, catturato dall'Isis lo scorso 24 dicembre, la cui sorte si era negli ultimi giorni intrecciata a quella del giornalista giapponese con diversi ultimatum che si sono susseguiti nel tempo. Proprio il governo di Tokyo aveva ammesso che la situazione era in fase di "stallo".
Il 47enne Goto, giornalista con una lunga esperienza in territori di guerra, era stato mostrato per la prima volta il 19 gennaio in un video dell'Isis insieme a un altro ostaggio giapponese, il contractor militare Haruna Yukawa, poi ucciso. Per la loro liberazione i jihadisti chiedevano al Giappone il pagamento di un riscatto di 200 milioni di dollari. Ma dopo aver annunciato di aver ucciso Yukawa, i miliziani dell'Isis hanno cambiato le loro condizioni, chiedendo il rilascio della terrorista irachena
Sajida Rishawi, in carcere in Giordania, e inserendo nella partita anche il pilota giordano. Amman aveva dato la propria disponibilità allo scambio di prigionieri, chiedendo però "prove dell'esistenza in vita" del suo giovane tenente. In un messaggio audio apparentemente letto da Goto, due giorni fa, veniva dato tempo alle autorità giordane fino al tramonto di giovedì per consegnare Rishawi al confine tra Turchia e Siria, minacciando in caso contrario di uccidere "immediatamente" Kaseasbeh. Su Twitter circolavano notizie non confermate che anche lui fosse stato decapitato. Ma dall'Isis, sul pilota, ancora silenzio.
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