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sabato 22 agosto 2015

VIDEO: I bombardamenti su Donetsk del 14 Agosto: i regali ucraini di Ferragosto nel completo silenzio mediatico internazionale





Ucraina, bombardamenti sull'Est del Paese

Colpite le roccaforti dei ribelli. Morti tra i civili.

In un bombardamento d'artiglieria che il 13 agosto ha colpito la zona Est di Lugansk, in Ucraina, sono morti «molti civili».
Lo ha comunicato il Comune della città sul proprio sito internet ufficiale, precisando che il 14 agosto è il 12 esimo giorno che Lugansk è senza elettricità e acqua corrente. Nelle ultime ore l'esercito ucraino ha circondato completamente la roccaforte separatista nell'Ucraina orientale, e ha ripreso il controllo della strada che connette la città alla frontiera russa riconquistando il villaggio di Novosvitlivka.
BOMBE VICINO A DONETSK. Lugansk non è l'unica città colpita nelle ultime ore: un civile è morto e altri 11 sono rimasti feriti in un bombardamento che nella notte si è abbattuto sul borgo di Mospino, vicino Donetsk.
Anche il quartiere Budionovski, a Donetsk, è stato colpito dall'artiglieria di Kiev e delle bombe sono esplose nel territorio dell'ospedale numero 12 dell'importante città dell'Ucraina orientale. L'agenzia ufficiale russa Itar-Tass accusa le truppe ucraine di sparare con i poco precisi missili Grad.
Da quanto ha comunicato il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko nove soldati ucraini sono stati uccisi e 18 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore di combattimento.
DA MARZO 839 CIVILI UCCISI. Secondo il dipartimento sanitario regionale di Donetsk, solo negli ultimi tre giorni di scontro almeno 74 civili sono stati uccisi e 116 sono rimasti feriti.




Dati più inquietanti quelli dall'inizio dei combattimenti: da marzo hanno perso la vita 839 civili e 1.623 sono rimasti feriti.
PROTESTA DAVANTI AL PARLAMENTO. Intanto un migliaio di persone sta protestando davanti al Parlamento ucraino chiedendo che i funzionari pubblici legati al regime dell'ex presidente Viktor Yanukovich siano cacciati. Lo ha riportato l'agenzia Interfax.
Alla manifestazione partecipano attivisti di alcuni movimenti politici, tra cui il partito ultranazionalista 'Svoboda', il gruppo paramilitare nazionalista 'Pravi Sektor' e 'AutoMaidan', un gruppo che durante la rivolta a Kiev organizzava pacifici cortei di auto contro il governo.
I FILORUSSI PERDONO PEZZI. Intanto il 'comandante' dei separatisti filorussi, Igor Strelkov (all'anagrafe Igor Ghirkin), si è dimesso da ministro della Difesa dell'autoproclamata Repubblica popolare di
Donetsk. Il 13 agosto erano circolate voci che il comandante fosse rimasto gravemente ferito, ma i separatisti hanno poi smentito questa notizia. Strelkov è considerato da alcuni analisti il vero anello di congiunzione tra Mosca e i ribelli dell'est, e il governo di Kiev sostiene che si tratti di un colonnello dei servizi segreti militari russi (Gru).



sabato 30 maggio 2015

VIDEO: Ucraina: euronews sulla linea rossa di Shyrokine








Del villaggio di 
Shyrokine, nel sudest dell’Ucraina, non resta che un cumulo di macerie. Euronews si è recata in questa cittadina che rappresenta la linea di fuoco, non lontana dal porto industriale Mariupol, sul mare d’Azov. La zona è contesa dall’esercito ucraino e dai separatisti.
‘‘Siamo a Shyrokine ed è l’alba, siamo sulla linea del fronte, a pochi metri c‘è proprio la linea di contatto tra le forze militari ucraine e quelle della Repubblica popolare di Donetsk, c‘è molto sconcerto in questi giorni perché si parla di un rischio di ritiro da questa zona’‘, dice il nostro corrispondente Sergio Cantone.






Olga fa parte del battaglione Donbass che combatte per Kiev: “L’armamento è in cattive condizioni, se il governo vuole tenersi questa città dovrebbe darci maggiori risorse, prestare maggiore attenzione e investire di più nei difensori di Mariupol che è una città molto strategica e importante, siamo in attesa di un aiuto ma anche di una decisione da parte del governo”.
Il capo del battaglione che si fa chiamare ‘‘Sedoy’‘ non ha alcun dubbio sull’identità dei suoi nemici: “I filo-russi hanno ruotato. I ceceni hanno lasciato Shyrokine ai russi. Qui non ci sono i ribelli della Repubblica di Donetsk. Attraverso le loro conversazioni radio abbiamo appreso da quale regione arrivano i russi”.
Le forze armate ucraine sono state pesantemente provate dal conflitto nell’est del Paese, le armi sono obsolete e le truppe demoralizzate, sullo sfondo di un cessate il fuoco che non è stato mai rispettato.



lunedì 19 gennaio 2015

La battaglia all’aeroporto di Donetsk







L'esercito ucraino ha riconquistato parte dell'aeroporto cittadino, prima controllato dai ribelli filo-russi: sono gli scontri più violenti da quando è stata firmata la tregua
A Donetsk, città dell’Ucraina orientale controllata dai separatisti filo-russi, è in corso lo scontro più violento da quando lo scorso settembre i ribelli hanno firmato una tregua con il governo ucraino. L’esercito ucraino ha lanciato nella notte un attacco con cui sostiene di aver riconquistato quasi del tutto l’aeroporto della città, l’area al centro degli scontri nelle ultime settimane. In questi mesi gli scontri non si sono mai fermati del tutto, anche se l’intensità della battaglia a Donetsk era diminuita parecchio. Dall’inizio di gennaio i ribelli filo-russi hanno ricominciato a compiere attacchi sempre più frequenti. Soltanto nella giornata di sabato 17 gennaio tre militari ucraini sono stati uccisi e altri 18 sono rimasti feriti. Nuovi colloqui di pace tra il governo e i ribelli erano previsti per il 16 gennaio a Minsk, in Bielorussia, ma a causa degli scontri sono stati sospesi.
La battaglia per l’aeroporto La battaglia di Donetsk si combatte soprattutto intorno all’aeroporto “Sergei Prokofiev” di Donetsk. L’aeroporto è chiuso dallo scorso maggio, quando sono cominciati gli scontri tra ribelli ed esercito ucraino: fino a quel momento aveva un traffico di circa un milione di passeggeri l’anno. Oggi è completamente in rovina: alcune riprese dall’alto mostrano gli enormi danni che ha subito negli ultimi mesi, tra cui anche alcuni segni di crateri di bombe. L’aeroporto si trova in un punto strategico, a poca distanza dal centro di Donetsk, città che i ribelli considerano la loro capitale. Quello che resta dell’aeroporto ha assunto anche un valore simbolico per entrambi gli schieramenti.
Nelle ultime settimane gli scontri si sono intensificati in tutta l’area intorno alla città di Donetsk. I ribelli hanno compiuto una grande manovra “a tenaglia” per circondare l’aeroporto impiegando moltissima artiglieria. Il 13 gennaio un razzo sparato dall’area controllata dai ribelli ha colpito un autobus uccidendo 12 civili e ferendone altri 17. Due giorni dopo, il 15 gennaio, i ribelli hanno annunciato di aver conquistato l’aeroporto, ma il governo ucraino ha smentito la notizia. A quanto pare i ribelli sono riusciti a prendere il controllo del terminal principale, ma alcune unità dell’esercito ucraino sono riuscite a resistere attorno alla torre meteorologica dell’aeroporto.