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sabato 21 marzo 2015

Brooklyn, incendio in appartamento: muoiono 7 bambini

Fiamme a Brooklyn, morti 7 bambini

Famiglia distrutta dalle fiamme: la madre e un'ottava figlia salve per miracolo - 100 i pompieri intervenuti







NEW YORK - Una famiglia con 8 figli distrutta e una vera e propria strage di bambini. La tragedia si è consumata in una New York sotto shock, dove in sette - dai 5 ai 15 anni - hanno perso la vita nell'incendio divampato nella loro casa poco dopo la mezzanotte di venerdì, mentre fuori nevicava.
Le fiamme hanno sorpreso le vittime nel sonno, nelle camere da letto al secondo piano dell'abitazione. Si tratta di quattro femmine e tre maschi. La madre di 45 anni e un'altra delle figlie di 14 anni si sono salvate gettandosi dalla finestra. Ora sono entrambe ricoverate in gravi condizioni a causa delle ustioni, dell'intossicazione da fumo e per le contusioni. Il padre era fuori città per lavoro.
"È la più grave tragedia del genere a New York negli ultimi sette anni", ha detto il capo dei vigili del fuoco. Inutile è stato l'intervento dei suoi uomini, più di cento. Le fiamme hanno divorato in poco tempo l'abitazione di due piani che si trova nel quartiere di Midwood, non lontano dal Brooklyn College. Secondo una prima ricostruzione a causare il disastro sarebbe stata una piastra elettrica mal funzionante e forse lasciata accesa in cucina. Si tratterebbe di una di quelle piastre a forma di vassoio utilizzate dalle famiglie di fede ebraica per tenere caldo il cibo nel giorno dello Shabbat. "È un giorno in cui queste famiglie non possono utilizzare il forno o fornelli della cucina", ha spiegato il Fire Commissioner, Daniel Nigro.
Purtroppo sembra che l'abitazione non fosse dotata di un rilevatore di fumo sia al primo che al secondo piano, mentre era installato nel 'basement', il piano sotto il livello della strada. La madre e la figlia quattordicenne si sono potute salvare perché le loro stanze da letto erano sul davanti della casa. Mentre le fiamme si sono concentrate soprattutto sul retro, dove si trovavano le camere degli altri figli per i quali non c'è stato scampo. Una bimba di 8 anni è morta sul posto. Le sorelle di 12 e 15 anni e i fratelli di 5, 6, 7 e 11 anni sono deceduti dopo il ricovero in ospedale. Terrificante la scena a cui hanno assistito i vicini e i primi soccorritori, con la madre ustionata e insanguinata che urlava chiedendo disperata di salvare i suoi sette figli rimasti intrappolati.




martedì 10 marzo 2015

VIDEO: Argentina: strage nei cieli, almeno 10 morti nel reality francese




La tragedia, costata la vita almeno a 10 persone, vede coinvolti anche tre famosi atleti francesi, in procinto di partecipare al reality show Dropped. Messaggi di cordoglio da parte del mondo politico e sportivo francese e non;




Dramma a La Rioja, in Argentina. Almeno 10 le vittime di uno scontro tra elicotteri nella località argentina: si tratta della troupe di TF1 e di alcuni dei concorrenti diDropped, un reality show francese tra i più attesi. Le notizie che arrivano finora, parlano di 5 morti della troupe francese, dei due piloti argentini e di tre sportivimolto conosciuti in Francia: Camille Muffat, nuotatrice 26enne medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012, Florence Arthaud, velista che nel 1978 batté il record della traversata dell’Atlantico Nord in solitaria, e Alexis Vastine, medaglia di bronzo di boxe alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Arriva il tweet di cordoglio anche dal presidente francese, François Hollande“la morte improvvisa dei nostri connazionali è motivo di grande dolore”, recita il cinguettio presidenziale. Il programma, che sarebbe dovuto andare in onda quest’estate, riuniva otto sportivi francesi, inseriti in un contesto di natura selvaggia, che sarebbero dovuti tornare al mondo civilizzato con l’ausilio delle proprie forze.
Sono salvi gli altri cinque concorrenti, anche se ancora non è chiaro se siano sopravvissuti all’incidente o se non si trovavano a bordo dei velivoli. Si tratta della ciclista Jeannie Longo, il calciatore Sylvain Wiltord, il pattinatore Philippe Candeloro, la snow-boarder Anne-Flore Marxer e il nuotatore Alain Bernard. Proprio Wiltord ha voluto esprimere la sua incredulità su twitter: “sono triste per i miei amici, tremo, sono sgomento, non ho parole”.
I due elicotteri appartenevano uno all’amministrazione locale, l’altro alla casa di produzione ALP, responsabile del programma TV, e stavano preparando le riprese del reality, come confermato al quotidiano La Nacion da una fonte ufficiale: “sul posto c’erano già da vari giorni circa 80 persone, in maggioranza francesi”.
Per ora, rimane l’alone di mistero sulle cause dell’incidente, ancora tutto da chiarire. Quel che si sa è che la Francia è attonita per questa tragedia, e tutte le personalità, sia politiche che sportive, stanno esprimendo via social il loro cordoglio alle famiglie delle vittime.



mercoledì 11 febbraio 2015

Video: Lampedusa, 29 immigrati morti assiderati




Ancora una tragedia del mare, in quello spazio di Mediterraneo che sta diventando un vero e proprio 'cimitero degli immigrati'.

E' tragico il bilancio dell'ennesimo viaggio della disperazione intrapreso verso le coste italiane. Almeno 29 immigrati sono morti per ipotermia (ma il bilancio è destinato a salire) e altri quindici sono in gravissime condizioni. È accaduto la scorsa notte a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa, dove sarebbero dovute giungere le 105 persone presenti sul barcone rintracciato dalla Guardia costiera italiana. Immediata la rezione delle associazioni.
Il Centro Astalli invita le Istituzioni ad intensificare gli sforzi per consentire ai profughi di arrivare in sicurezza sulle nostre coste. "Ancora una volta - afferma il presidente Camillo Ripamonti - attoniti davanti all'orrore, ci troviamo a chiedere la creazione immediata di canali umanitari sicuri che evitino a uomini e donne in fuga da guerre e persecuzioni di rischiare la vita affidandosi a trafficanti di essere umani". Sono sempre più urgenti soluzioni efficaci che assicurino l'incolumità dei rifugiati. "Mentre il dibattito tra Stati e Istituzioni europee continua ad essere sempre più incentrato su questioni prettamente economiche e finanziarie - continua Ripamonti - la vita e i diritti dei migranti vengono regolarmente messi in secondo piano. Ma noi non vogliamo e non possiamo accettare che il Mediterraneo continui a essere un cimitero".



Dopo un anno in cui l'Italia si è adoperata per salvare migliaia di vite umane nel Mediterraneo, l'operazione Mare Nostrum è stata interrotta. L'operazione Triton che è subentrata ha un raggio di azione molto più ridotto e il suo obiettivo primario è quello di controllare le frontiere esterne dell'Unione. Astalli crede sia "necessario intensificare gli sforzi, sul piano operativo ma anche normativo, per consentire ai rifugiati di arrivare in sicurezza, fermando le stragi alle frontiere e ponendo fine alla piaga del traffico di esseri umani".
"Chiediamo che l'Italia e l'Europa garantiscano il potenziamento del sistema di soccorso in mare al fine di scongiurare nuove tragedie come questa", sottolinea Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. "Triton, cosi' com'e' concepito, non puo' e non deve essere l'unica risposta dell'Italia e dell'Europa a migliaia di bambini, ragazzi e famiglie costrette a fuggire per poter sopravvivere". "Lampedusa oggi accoglie di nuovo i corpi senza vita di migranti in fuga da guerre, fame, violenze o gravi rischi per la loro vita, morti in mare per il freddo- dice Milano- le cattive condizioni climatiche invernali non hanno interrotto il flusso degli arrivi via mare, a dimostrazione della mancanza di alterative per chi e' costretto, nonostante tutto, a tentare la traversata".Per l'organizzazione "la cessazione dell'operazione Mare Nostrum espone a rischi estremi tutti, e in particolare chi e' piu' vulnerabile, come le donne, i bambini e gli adolescenti giovanissimi che sono una presenza costante negli sbarchi". "Secondo le nostre stime - conclude il direttore dell'associazione umanitaria - dall'inizio dell'anno a ieri, su 3.709 migranti sbarcati in Italia, 195 erano donne e 390 minori, di cui 149 accompagnati e 241 non accompagnati".
Il cordoglio della politica. Per Khalid Chaouki, deputato del Pd, "è l'ennesima, insopportabile tragedia". Non possiamo rischiare di tornare alla fase dei cadaveri nel Mediterraneo. Al di là dei nomi che si danno alle missioni, la priorità resta sempre la salvaguardia della vita umana, resa ancora più stringente dai conflitti terribili in Libia e in tutta l'area del Medioriente. Facciamo ancora una volta appello all'Europa, affinchè intervenga e non lasci sola l'Italia" . Per Paolo Beni, deputato del Pd "non si può tornare indietro". L'angoscia per l' ennesime morti non può farci dimenticare che il nostro compito prioritario è di salvare la vita a chi scappa dalle guerre. Quello che è accaduto questa notte, purtroppo, dimostra che si può arretrare rispetto all'impegno assunto dal nostro Paese con l'operazione Mare Nostrum e questo è inaccettabile. L'Europa deve farsi carico delle proprie responsabilità incrementando l'operazione Triton anche perché è facilmente prevedibile che nei prossimi mesi i flussi siano destinati ad aumentare. C'è bisogno, quindi, di una politica migratoria fatta in concerto con tutti e 28 i Paesi dell'Unione Europea così da garantire tratte sicure per i migranti e flussi concordati". Beni esprime "cordoglio per le morti e vicinanza e solidarietà al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che anche questa volta è in prima linea ad affrontare questa tragedia".
"L'ennesima tragedia del mare con decine di vittime per il freddo tra la Libia e Lampedusa mostra il vuoto lasciato dalla fine dell'operazione 'Mare Nostrum' e la necessita' di riprendere i soccorsi in mare aperto". Cosi' Milena Santerini, deputata del gruppo parlamentare 'Per l'Italia-Centro Democratico', firmataria nei mesi scorsi di una mozione a favore dei rifugiati e della revisione del Trattato di Dublino. "La pura sorveglianza delle coste operata da Triton- prosegue- non puo' infatti arrivare a salvare in situazioni di emergenza i tanti disperati che vogliono raggiungere l'Europa. Tutte le vite umane hanno un valore, ma scandalizza ancor piu' che a dover morire siano profughi che scappano dalle guerre in Siria e Iraq o dall'Africa sub sahariana. Il diritto di rifugiarsi altrove quando si e' in pericolo non puo' essere mai negato".
Unhcr: ci aspettiamo altri morti - "La Guardia costiera sta facendo il proprio lavoro oltre ogni limite. Gli uomini della Capitaneria di porto di Lampedusa sono fuori da oltre 24 ore, in condizioni meteo proibitive. Ma come diciamo da tempo i mezzi messi in campo da Triton non sono sufficienti". Lo ha detto Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr, commentando l'ultima tragedia del mare nel Canale di Sicilia con 29 profughi morti assiderati.

"Le morti non possono essere considerate un deterrente - dice ancora - perché queste sono persone che non hanno alternative, dall'altra parte ci sono dei trafficanti che non si fanno scrupoli. E' una tragedia ma purtroppo ce ne aspettiamo delle altre". E ha spiegato che "non può essere una responsabilità solo italiana, deve essere una responsabilità a livello europeo. Non possiamo avere una soluzione come questa che non è una soluzione". "Da più di un anno continuiamo a dire le stesse cose - ha aggiutno - abbiamo una proposta molto chiara su ciò che è necessario, prima fra tutti mantenere altissimo il livello di salvataggi in mare in tutto il Mediterraneo. Lo ha detto anche il nostro Alto commissario che Triton non è sufficiente".





Boldrini: orrore a Lampedusa
 - "Orrore al largo di #Lampedusa. Persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo #MareNostrum". Lo scrive su Twitter la presidente della Camera Laura Boldrini.