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mercoledì 31 dicembre 2014

Il primo paziente contagiato dal virus ebola è un bimbo morso da pipistrelli


Sembra che il primo ad aver contratto Ebola, il cosiddetto  paziente zero è un bimbo morso da pipistrelli 30/12/2014 – Sono in molti a chiedersi come si possa essere sviluppato e diffuso il virus che ha causato l’epidemia di Ebola. Adesso la scienza sembra essere in grado di rispondere a questo interrogativo. Il paziente zero ad essere colpito da Ebola sembra essere stato un bambino che si è imbattuto a seguito di morsi di pipistrelli insettivori annidati in un tronco cavo, dove il piccolo era andato a giocare. Li avrebbe contratto il virus ebola, che poi si sarebbe diffuso in Guinea e nei paesi vicini. La teoria è stata documentata dagli scienziati dell’Istituto Robert Koch di Berlino, guidati da Fabian Leendertz, e pubblicata oggi sulla rivista EMBO Medicina Molecolare. Secondo il team di ricercatori sarebbe questa l’origine di Ebola.  
                                                                 
Dunque il paziente zero di Ebola sarebbe un bambino contagiato da morso di pipistrelli. I funerali del bambino sarebbero stati il primo luogo di contagio allargato e la particolare collocazione del villaggio, al confine con tre Paesi, avrebbe facilitato la diffusione del virus: quando questo venne isolato, lo scorso marzo, l’epidemia era già in atto sia in Guinea che in Liberia e Sierra Leone. Si è risaliti dunque all’origine di ebola. 



Per quanto riguarda la sperimentazione del vaccino, un gruppo di scienziati dell’Istituto per la Ricerca sull’influenza di San Pietroburgo ha sviluppato un vaccino contro il virus dell’Ebola: la sua sperimentazione si concluderà a febbraio in Africa. Lo ha annunciato il direttore dell’istituto, Oleg Kiselev: “Stiamo testando la stabilità genetica – ha detto ripreso dall’Itar-Tass – del possibile vaccino contro l’Ebola sviluppato da un gruppo di giovani scienziati del nostro istituto”. Kiselev ha sottolineato che quello sperimentato non è ancora un vaccino ma un “candidato” e che tale etichetta sarà mantenuta fino all’avvio della produzione del medicinale su base industriale. Il “candidato” è stato già inviato al centro di virologia del ministero russo della Difesa e sarà in primo luogo testato sugli animali. La sperimentazione continuerà su volontari in Africa per concludersi entro la fine di febbraio. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, il recente focolaio del virus ha provocato la morte di 7.693 persone e 19.695 casi di contagio. Fra i Paesi più colpiti la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea.

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