Informazione generale sulle condizioni di vita degli abitanti di questa terra, spaziando dalla cronaca e alle varie politiche e leggi applicate agli abitanti dei vari paesi e continenti e tante curiosità.
A salutare per prima il nuovo anno è stata la Nuova Zelanda, seguita da Sydney, Tokyo e Singapore. Roma, Parigi e Berlino festeggiano insieme.Gli ultimi abitanti del pianeta a dire addio al 2014 saranno invece gli abitanti delle Isole Samoa, atollo della Polinesia nel bel mezzo del Pacifico, 11 ore indietro rispetto all'Italia, che festeggeranno l'arrivo del 2015 con lunghe feste in spiaggia.
Milioni di persone - circa 2, secondo le stime - sono arrivate a Sydney da tutto il Paese per assistere allo spettacolo pirotecnico: una delle celebrazioni più imponenti del mondo, che ogni anno attira più gente di Times Square e degli Champs Elysées, senza contare gli spettatori televisivi.
Sette tonnellate di fuochi lanciati in diverse location vicino l'Opera House e l'Harbor Bridge stanno lasciando a bocca aperta gli spettatori: i più fortunati si godono lo spettacolo a bordo di navi "parcheggiate" al porto. Ogni anno c'è un tema diverso, quello di quest'anno è «Inspire» (Ispirare) e per realizzare lo spettacolo il Comune di Sydney non ha badato a spese, investendo oltre sette milioni di dollari australiani.
Cosa cambia dal 1° gennaio?
Entrano in vigore diverse nuove leggi. Si pagherà di più per sanità ed energia, ma ci sono anche buone notizie
Come da tradizione, il primo gennaio entreranno in vigore tutta una serie di nuove leggi, regolamentazioni e norme tariffarie. Alcune saranno dolorose per il portamonete, prima tra tutte: l'immancabile aumento dei premi delle casse malattia. Tra le novità c'è anche da segnalare l'applicazione del primo giro di vite contro i pedofili.
L'aumento dei premi malattia sarà del 4% a livello nazionale, in Ticino del 3,2%. Tale dato corrisponde però a una media, a sud delle Alpi il 63,4% dei premi crescerà infatti di più del 4%.
La pillola sarà tuttavia leggermente meno amara per gli assicurati che risiedono nei cantoni - Ticino compreso - dove i premi sono risultati essere troppo elevati fra il 1996 e il 2013. Dove si è pagato meno si dovrà versare un supplemento.
Non tutti coloro che hanno pagato troppo riceveranno però un rimborso. A essere determinante sarà infatti il domicilio dell'assicurato non nel periodo 1996-2013 ma al 1° gennaio 2015. Le persone che hanno traslocato da un cantone dove i premi erano troppo elevati a uno dove erano troppo bassi pagheranno quindi due volte. Elettricità: 25 franchi in più
L'anno prossimo aumenterà anche il supplemento destinato a promuovere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e i risanamenti delle acque. Il balzello salirà di 0,5 centesimi al chilowattora (a 1,1 ct./kWh). Concretamente, la fattura per un nucleo famigliare di 4 persone aumenterà di 25 franchi.
Da parte loro, i gestori delle centrali nucleari svizzere dovranno versare somme maggiori nei fondo di disattivazione e di smaltimento. I contributi versati dalle società elettriche dovrebbero raddoppiare.
Sempre sul fronte energetico, entreranno in vigore prescrizioni più severe per diversi apparecchi elettrici. Verrà in particolare introdotto l'obbligo di apporre l'etichetta Energia anche su macchine da caffè e pneumatici. Lo scopo è ridurre i consumi escludendo dal mercato gli apparecchi più inefficienti. Rimborsate analisi per cancro al seno
Sul fronte delle buone notizie: l'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie si assumerà i costi per l'osservazione a distanza dei pazienti dotati di dispositivi cardiaci impiantati, come ad esempio stimolatori cardiaci o defibrillatori automatici.
L'assicurazione di base pagherà alle pazienti affette da tumore alla mammella anche la ricostruzione parziale del seno, mentre finora venivano assunti solo i costi per una ricostruzione totale. Saranno pure rimborsati gli esami genetici di tessuti tumorali mammari. AVS/AI: aumentano le rendite
Dal primo gennaio prossimo, i pensionati e gli invalidi a beneficio, rispettivamente, di una rendita minima di vecchiaia (AVS) e d'invalidità (AI), riceveranno 5 franchi al mese in più quale compensazione del rincaro. La rendita massima crescerà di 10 franchi.
Da parte loro, i baby-sitter e altri giovani che esercitano piccoli lavori nelle economie domestiche saranno esonerati dall'obbligo contributivo all'AVS. Unica condizione: il reddito non deve superare 750 franchi e il beneficiario non deve avere più di 25 anni.
Le persone che abitano nelle regioni discoste potranno invece beneficiare di un accesso ad internet più veloce: il Consiglio federale ha infatti deciso di raddoppiare la velocità minima del collegamento a banda larga iscritta nel servizio universale, che passerà quindi a 2000 kbit/s in download e 200 kbit/s in upload. Misure contro i pedofili
In gennaio entreranno anche in vigore le prime misure adottate dal Parlamento per evitare che pedofili entrino in contatto con potenziali vittime. Le persone condannate per reati sessuali con bambini non potranno inoltre più esercitare attività a contatto con fanciulli o adulti vulnerabili per un periodo di almeno 10 anni.
Sempre dal primo gennaio sarà possibile chiedere un casellario giudiziale specifico che elencherà soltanto le sentenze che contengono un'interdizione di esercitare un'attività o un divieto di avere contatti e di accedere ad aree determinate. In questo modo chi si candida a un posto di lavoro, ad esempio un insegnante, non dovrà svelare i precedenti penali che non sono connessi all'attività che desidera esercitare (per esempio infrazioni stradali). Banche: regole più severe
L'anno prossimo entreranno anche in vigore le nuove regolamentazioni volte a evitare un secondo "scandalo" dei fondi ebraici. I proprietari e gli eredi di averi non rivendicati custoditi negli istituti di credito elvetici avranno così 62 anni di tempo per reclamare il loro patrimonio.
Le banche svizzere dovranno invece fare i conti con nuove regole sulla liquidità. Queste norme permetteranno agli istituti di credito di affrontare, nel corso di almeno 30 giorni, una crisi provocata da ritiri di depositi della clientela o da difficoltà di rifinanziamento sul mercato dei capitali.
Sembra che il primo ad aver contratto Ebola, il cosiddetto paziente zero è un bimbo morso da pipistrelli 30/12/2014 – Sono in molti a chiedersi come si possa essere sviluppato e diffuso il virus che ha causato l’epidemia di Ebola. Adesso la scienza sembra essere in grado di rispondere a questo interrogativo. Il paziente zero ad essere colpito da Ebola sembra essere stato un bambino che si è imbattuto a seguito di morsi di pipistrelli insettivori annidati in un tronco cavo, dove il piccolo era andato a giocare. Li avrebbe contratto il virus ebola, che poi si sarebbe diffuso in Guinea e nei paesi vicini. La teoria è stata documentata dagli scienziati dell’Istituto Robert Koch di Berlino, guidati da Fabian Leendertz, e pubblicata oggi sulla rivista EMBO Medicina Molecolare. Secondo il team di ricercatori sarebbe questa l’origine di Ebola.
Dunque il paziente zero di Ebola sarebbe un bambino contagiato da morso di pipistrelli. I funerali del bambino sarebbero stati il primo luogo di contagio allargato e la particolare collocazione del villaggio, al confine con tre Paesi, avrebbe facilitato la diffusione del virus: quando questo venne isolato, lo scorso marzo, l’epidemia era già in atto sia in Guinea che in Liberia e Sierra Leone. Si è risaliti dunque all’origine di ebola.
Dopo 40 ore la tragedia del traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all'Italia, non ha ancora una conclusione certa e definitiva. Salvi tutti i 44 italiani a bordo, unica notizia positiva di un naufragio che ha ancora punti oscuri.Dieci morti accertati e 427 persone salvate tra i passeggeri e i membri dell'equipaggio del traghetto Norman Atlantic, colpito da un incendio al largo dalle coste greche sulla rotta tra Igoumenitsa e Ancona. Secondo i media greci ci sarebbero però anche 38 dispersi, notizia non confermata e al momento non confermabile dalle autorità italiane: è ancora«prematuro» indicare il numero dei dispersi, perchè sono ancora in corso le verifiche, ha detto il ministro dei trasporti Maurizio Lupi in una conferenza stampa a palazzo Chigi. «Stiamo mettendo a disposizione delle autorità greche - ha detto Lupi - la lista per verificare. Fare oggi previsioni sul numero dei dispersi ci sembra prematuro».
Incertezza sui dispersi «C'è una lista di imbarco - ha spiegato il ministro - e i nomi delle 427 persone salvate, tra cui 56 persone dell'equipaggio. Spetta al porto di imbarco in Grecia verificare la coincidenza con la lista di imbarco. Non possiamo conoscere il numero esatto e sarebbe sbagliato in questo momento intervenire su questo». Al momento, ha aggiunto Lupi, «ci sono numeri ballerini: 458 o 478 persone» nella lista di imbarco, ma è necessario verificare se «sono tutti saliti a bordo», considerando che «c'è stato anche uno scalo. Non possiamo fare altro che mettere a disposizione delle autorità greche il lavoro fatto». Tra i naufraghi soccorsi ci sono anche delle persone il cui nome non risulta sulla lista d'imbarco. Per questo sui presunti dispersi «sono in corso tutte le necessarie verifiche. Il fatto è che tra le persone recuperate ci sono nomi di persone che non sono nella lista: da qui la necessità di rivedere interamente tutte le persone che effettivamente hanno preso imbarco all'inizio del viaggio», ha spiegato il capo del reparto operativo della Guardia costiera, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi.
Pinotti: «Orgogliosa del lavoro svolto» «La situazione è stata gestita con grandissima capacità e una professionalità incredibile da tutte le nostre donne e uomini che si sono impegnati», ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sottolineando con «orgoglio notevole» il «lavoro fatto: c'è stata una mobilitazione a 360 gradi per fronteggiare una situazione assolutamente drammatica».
È stata «un'operazione veramente complicata - ha aggiunto Pinotti - Ci siamo sentite con le autorità coinvolte, con il ministro albanese. Abbiamo seguito con estrema attenzione e davvero ringraziamo tutti coloro che si sono prodigati senza risparmiare nessuna fatica».
La nave, secondo la Guardia costiera, era «perfettamente in ordine, tenuto conto che le autorità greche avevano rilasciato l'autorizzazione alla partenza».
Loujain al-Hathloul e Maysa al-Amoudi hanno sfidato il divieto di guida imposto nel Paese e per questo sono state arrestate e rinviate al giudizio dadella una Corte criminale di Riyad.Due donne saudite, Loujain al-Hathloul, di 25 anni, e Maysa al-Amoudi, di 33, sono agli arresti da circa un mese dopo avere sfidato il divieto di guida imposto nel Paese.
Ma oggi per loro è arrivato anche il rinvio al giudizio della Corte criminale specializzata di Riyad, istituita per processi per terrorismo ma utilizzata anche per dissidenti pacifici e attivisti.
TUNISI, 21 DICEMBRE 2014 – Al via al ballottaggio oggi tra Béji Caid Essebsi e Moncef Marzouki. Sotto un possente spiegamento di forze armate, ben 5 mila tunisini oggi sono stati chiamati al voto presidenziale che segnerà una trasformazione nella storia della Tunisia. Le urne chiuderanno alle 18, ora italiana, e i risultati dei seggi dovrebbe essere definitivi nelle prossime 48 ore.
La Tunisia dopo Ben Ali: Essebsi contro Marzouki
Sono passati quattro anni dall’inizio delle rivolte in Tunisia. Nel 2010 le proteste contro il regime di Ben Ali, hanno portato alle rivolte popolari che hanno costretto il presidente all’esilio. Il volontario esilio di Ali si è trasformato in una pena di 90 anni da scontare in carcere. La sua fuga è stato il segno di un cambiamento per la Tunisia che, dopo le sommosse popolari, ha vissuto un periodo di caos e disordini con due governi presidenziali tecnici, non scelti dal popolo. Sotto un dispiegamento di 60 mila uomini, oggi si cambierà la storia della Tunisia e i due primi ministri tecnici si sfideranno al ballottaggio. Il popolo dovrà scegliere tra Essebsi, avvocato e politico di 88 anni, e Marzouki, attivista rivoluzionario di 69 anni.
I sondaggi puntano molto su Béji Caid Essebsi, che ha ricevuto il 39,46% dei voti al primo turno. Appartenente al partito laico Nidaa Tounes, Essebsi è un veterano della politica tunisina nella quale ha ricoperto diverse cariche istituzionali, tra cui ministro dell’Interno, degli Esteri e della Difesa. Allontanatosi dalla scena politica intorno agli anni ’90, è tornato in carica come primo ministro del secondo governo provvisorio post Ben Ali. Moncef Marzoucki, invece, è fermo al 33,43% dei voti ma le ultime sfide di aperta campagna elettorale hanno previsto un cambiamento dei prognostici che davano per vincitore certo Essebsi. Marzoucki è un grande rivoluzionario e oppositore di Ben Ali e, nel 1991, ha fondato il primo partito clandestino, il Congresso per la Repubblica. Anche lui ha ricoperto la carica di presidente della Tunisia nel primo governo tecnico post rivoluzione.
Dopo Roma, anche i trasporti del capoluogo lombardo si integrano con la piattaforma virtuale. Mezzi pubblici, delizia ma soprattutto croce dei pendolari. Tra scioperi, soppressioni, ritardi, guasti in transito e chi più ne ha più ne metta. Certo, i disservizi variano da zona a zona nel nostro Paese, ove sono più presenti e ove meno. Ma si può dire che lo scontento dei pendolari sia generalizzato, specie per quanto riguarda i treni. Non va meglio su gomma, sebbene le città stiano tentando di integrarlo coi moderni mezzi tecnologici. E così, dopo la tanto chiacchierata capitale Roma, anche Milano introduce il sistema Google Transit, che punta a rendere il servizio più efficiente. Ad annunciare la novità proprio il sindaco Giuliano Pisapia, in occasione dell'apertura della nuova sede meneghina di Google, sita nel quartiere di Porta Nuova. A spingere verso ciò anche il prossimo appuntamento internazionale di Milano Expo, che obbliga a rendere i servizi i più efficienti possibile. Vediamo dunque come funziona. Grazie a Transit le informazioni circa gli orari e le linee del trasporto pubblico sono inserite in Google Maps e possono essere usate dagli utenti per pianificare i propri spostamenti. Così si potrà controllare direttamente e comodamente dal proprio smartphone i tempi di percorrenza stimati ma si potrà anche pianificare il proprio percorso, ad esempio quando esso implica l'interscambio di più linee e mezzi. La App rende possibile anche un'esplorazione virtuale dei luoghi simbolo di Milano, così magari da decidere di andarci e come. Abbinando la necessità della mobilità quotidiana con un servizio turistico. Nei prossimi giorni la lista dei monumenti e delle aree pubbliche da visitare, con relative info, sarà allungata.
Per chi abita a Milano una bella novità dunque. Sperando che la App funzioni davvero e non sia solo uno spot politico. D'altronde, come dicevamo, la città meneghina non può permetterselo, dato che ospita un evento internazionale dalla prossima primavera. I cittadini milanesi che lo utilizzano possono dirci la loro in merito.
La RAI ha convocato la stampa per annunciare, nell’incontro odierno in sede, nell’ambito del secondo appuntamento formativo, il programma “L’alfabetizzazione digitale: Maestro Manzi 2.0”. Sì: la RAI è andata a ritroso nel tempo, agli anni ’60, per ricordare l’enorme funzione contro l’analfabetismo (che allora era ancora una realtà, specie nel sud-Italia) della rubrica “Non è mai troppo tardi”, messa in onda dal 1960 al 1968 e affidata alla conduzione di Alberto Manzi, pedagogista e scrittore.
Questi, con metodo accattivante, semplice e con la personale simpatia, avvalendosi di strumenti elementari, una lavagna, un blocco di carta su un cavalletto, dei carboncini, riuscì nell’intento di insegnare a scrivere costruendo lezioni primarie in televisione, per classi di minori, ma soprattutto di adulti analfabeti o quasi. Memorabili rimasero le sue lezioni: ed oggi la Rai a lui intitola il predetto programma per la promozione della cultura digitale del Paese, annunciandolo attraverso il direttore Generale Luigi Gubitosi, il Digital Champion per l’Italia Riccardo Luna, e…. attraverso il video di una simpaticissima performance di attori comici.
E’ proprio vero che l’Italia ha solo un terzo della popolazione alfabetizzata sul digitale, ossia ha uno dei tassi di tale analfabetismo più alti in Europa: per cui l’obiettivo dell’Agenda Digitale Europea è di ridurlo al 15% entro il 2020. Ed è su questa priorità che Alessandra Poggiani direttore generale dell’AGID si è soffermata, insieme con Valerio Fiorespino, direttore di Risorse Umane e Organizzzazione.
Ma il tempo delle lezioni scolastiche periodiche alla Manzi, una tantum, è sorpassato. Il piano RAI intende diffondere l’alfabetizzazione digitale in forma di contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico, virtualmente 24 ore al giorno per 365 giorni…..utilizzando i diversi canali e le diverse proposte possibili, le diverse esigenze della popolazione e tutti i ‘producer RAI’.
Tale processo è stato avviato il 15 ottobre scorso, al fine anche di sviluppare il prossimo “palinsesto digitale” del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, ed il 9 dicembre scorso sono seguìti i relativi decreti attuativi. Certo, pare che si siano levate in più di un paese europeo le avvisaglie del pericolo della radicalizzazione di un tale processo, che tecnologizzando anche la scrittura mette a repentaglio le capacità di linguaggio, di dialogo e di riflessione dei giovani. Cosa che peraltro già ebbero a dire i filosofi esistenzialisti tedeschi, fra cui Heidegger, che avvertì del pericolo che la tecnica giunga ad alienare l’uomo.
Ma i giovani sono entusiasti: e la rappresentante migliore oggi ne era il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia: è lei che ribadisce che tutti i ragazzi già usano internet e che ormai lo fanno anche le madri, se non le nonne.
“Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione dell’intero servizio pubblico televisivo, e la digitalizzazione non è solo un obbligo, è un diritto”, afferma convinta la giovane Madia. “Fra poco avremo un’unica banca-dati, un’unica anagrafe, da cui poter sapere all’istante qual è il metodo didattico dell’asilo del nostro bambino, quanti i volumi di una biblioteca, quale gommista si trovi più vicino a casa nostra”.
A ben guardare il panorama sembra quello di un mondo di robot: ma la giovane Ministro con il suo entusiasmo pare spronarci a fare la prova. Purchè invece di dire “Non è mai troppo tardi”, come il bravo Manzi 50 anni fa, non ci dovessimo trovare a dire… “ormai è troppo tardi”.
Comincia una nuova era dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. "L'isolamento non ha funzionato", è giunto il momento di "un nuovo approccio" tra i due Paesi che porti anche alla fine dell'embargo.
NEW YORK. Comincia una nuova era dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. "L'isolamento non ha funzionato", è giunto il momento di "un nuovo approccio" tra i due Paesi che porti anche alla fine dell'embargo: con una mossa storica, che a sorpresa archivia mezzo secolo di tensioni, Barack Obama ha annunciato in diretta tv che gli Usa ristabiliranno piene relazioni con Cuba, che Washington aprirà un'ambasciata all'Avana e che, grazie a contatti segreti portati avanti anche con l'aiuto di Papa Francesco, le autorità cubane hanno deciso di rilasciare "per motivi umanitari" Alan Gross, un americano che era detenuto a Cuba da oltre cinque anni.
E ancora, gli Usa hanno revocato le restrizioni su viaggi e rimesse in denaro verso l'isola caraibica e hanno accettato di liberare tre agenti cubani detenuti in Usa per spionaggio. Il regime dell'Avana ha rilasciato anche uno degli agenti segreti americani detenuto a Cuba da 20 anni e ha disposto la liberazione di "persone riguardo alle quali gli Usa avevano espresso il loro interesse", ovvero 56 prigionieri politici detenuti nell'isola: ad annunciarlo, in una diretta televisiva contemporanea a quella di Obama, è stato proprio Raul Castro. In un discorso ai cubani il fratello di Fidel ha affermato che le decisioni su Cuba prese dal presidente Obama "meritano il rispetto e il riconoscimento del nostro popolo", anche se, ha aggiunto, si tratta di misure che "non risolvono la questione principale, cioè il blocco economico, commerciale e finanziario che provoca enormi danni economici e umani, e deve cessare". Resta però il fatto che la svolta impressa dai due leader, maturata in contatti segreti avviati un anno e mezzo fa e giunta dopo un colloquio diretto martedì scorso ha una portata enorme.
E sia Obama che Castro hanno affermato che un importante ruolo per giungere a questo risultato lo ha svolto il Pontefice, che negli ultimi mesi aveva scritto ad entrambi, mentre ad ottobre il Vaticano ha ospitato anche un incontro tra le delegazioni dei due Paesi. "Voglio ringraziare Papa Francesco", ha detto Obama, così come Castro, che ha ringraziato il Vaticano "e in particolare Papa Francesco" per la sua mediazione. A sua volta, il Pontefice, di cui ieri ricorreva peraltro il 78/mo compleanno, ha espresso il suo "vivo compiacimento per la storica decisione dei Governi degli Stati Uniti d'America e di Cuba di stabilire relazioni diplomatiche". Soddisfazione per "la notizia molto positiva" è stata espressa anche dal segretario generale dell' Onu Ban Ki-moon, così come dal premier Matteo Renzi, che ha definito il disgelo tra i due Paesi "un passo avanti straordinario verso quegli obiettivi di apertura e dialogo che l'Italia, anche nella sua veste di presidente di turno dell'Ue, considera essenziali". I tempi del riavvicinamento saranno probabilmente veloci. "Ho dato al segretario di Stato John Kerry il mandato di avviare negoziati immediati con L'Avana per riavviare il dialogo fermo dal 1961", ha detto Obama, aggiungendo che Cuba verrà rimossa dalla ‘lista nera' dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. E ancora, Obama ha annunciato di aver autorizzato "un aumento dei collegamento di telecomunicazioni tra Stati Uniti e Cuba", in modo che le aziende "saranno in grado di vendere merci che permetteranno ai cubani di comunicare con gli Usa e con altri Paesi".
E Kerry è pronto a partire. "Non vedo l'ora di essere il primo segretario di Stato americano a visitare Cuba in 60 anni", ha affermato. Allo stesso tempo, Obama parlerà al Congresso per arrivare alla revoca dell'embargo. Un risultato che vorrebbe raggiungere entro la fine del suo mandato, nel 2016. Non sarà però facile. Lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, ha già bollato la svolta del presidente come "una concessione stupida", mentre l'influente senatore Marco Rubio, possibile candidato della destra alla Casa Bianca nel 2016, ha annunciato che farà "ogni sforzo per bloccare il tentativo disperato e pericoloso del presidente di lucidare la sua eredità a spese del popolo cubano". Un proposito già assunto anche da altri esponenti repubblicani, che sono già sul piede di guerra. Ma Obama non intende mollare: "Todos somos americanos", siamo tutti americani, ha affermato dando alla sua decisione anche un aspetto emotivo che va oltre la politica tradizionale. E la Casa Bianca fa sapere che il presidente non esclude una sua visita a Cuba.
Si vivono ore di terrore a Sydney, dove un uomo armato tiene in ostaggio dalle 9 di mattina (ora locale) diverse persone in una cioccolateria Lindt a Martin Place, nel cuore della città australiana. Fino ad ora sono riusciti ad abbandonare il locale in cinque, ma non è ancora chiaro se siano riusciti a fuggire oppure se il sequestratore li abbia lasciati andare.
Nel frattempo l'uomo armato all'interno del caffè ha esplicato alcune precise richieste: vuole una bandiera dello Stato islamico e desidera parlare con il premier Tony Abbott. La polizia dal suo canto, però, vuole gestire al meglio la situazione, già di per sé delicata, e pertanto non ha voluto confermare queste notizie e ha anche chiesto ai media di non riferire quanto appreso dalle telefonate con gli ostaggi.
L’uomo, che tiene un ostaggio davanti a sé come scudo, ha fatto esporre alla finestra alle altre persone presenti nel locale una bandiera nera con un testo in lingua araba "Non c'è altro dio che Allah. Maometto è il messaggero di Allah". Intorno alle 16 (ora locale), tre uomini sono stati visti uscire di corsa da una porta anteriore del caffè, e circa un'ora più tardi sono uscite da una porta laterale anche due donne, entrambe dipendenti del locale, che si sono gettate tra le braccia dei poliziotti impegnati nell’assedio.
Intanto ha parlato la vice comandante della polizia Catherine Burn, la quale ha riferito che i negoziatori hanno stabilito un contatto con l'uomo, ma che i suoi moventi non sono ancora del tutto chiari. "Ci vorrà forse del tempo, ma vogliamo risolvere la cosa pacificamente. Secondo le informazioni che abbiamo finora nessuno è stato ferito”.
Ad ogni modo, l’area è circondata da centinaia di poliziotti e diversi edifici circostanti sono stati evacuati per una questione di sicurezza.
Parole dure, invece, arrivano dal Gran Mufti d'Australia, il professor Ibrahim Abu Mohamed, il quale ha dichiarato che la comunità musulmana è "devastata" dalla presa degli ostaggi. "Il Gran Mufti e il Consiglio australiano degli Imam condannano inequivocabilmente quest'atto criminale e ribadiscono che tali azioni sono condannate totalmente dall’Islam”.
Ore drammatiche che vengono vissute in un clima di grande incertezza e anche col timore che la vicenda possa essere collegata agli estremisti dell’Isis: l’Australia, infatti, fa parte della coalizione internazionale che combatte il gruppo terroristico in Medio Oriente. La diretta live:
L’idea non è male, anzi nella sua semplicità è proprio super. Di fatto nel wifi diffuso ogni modem dell’operatore diventa un punto di accesso wifi a disposizione della community dei clienti. La soluzione che offre Fastweb sa di pioneristico: chissà se gli altri operatori mobile copieranno.
Il wifi diffuso di Fastweb si chiama Wow Fi ed è un vero e proprio Internet condiviso: il cliente Fastweb mette a disposizione una piccola parte della propria connessione adsl e in cambio accede alla rete wifi della community su tutto il territorio nazionale.
wifi_fastweb
Dopo Tiscali, anche Fastweb lancia quindi un servizio di ‘Social Wifi’ in cui ogni modem del consumatore diventa un punto di accesso wi-fi a disposizione della Community dei clienti. Fastweb Wow Fi consente di poter navigare, se ci si trova fuori casa, collegandosi, dove disponibile, alla rete, sfruttando la connessione wifi di qualcun’altro, purchè questo partecipi alla community.
Esempio semplice: se siete clienti Fastweb e chiedete l’attivazione di Wow Fi, voi condividete una parte della vostra linea ADSL con chi si trova fuori dalla vostra casa, e questo potrà collegarsi solo se proprietario, a casa sua, di una linea Fastweb su cui, anch’esso, ha attivato Wow Fi ed è quindi membro della community.
Al contrario, se voi vi trovate fuori casa e dal vostro smartphone o tablet trovate disponibilità di una rete ‘Wow Fi’ allora potrete collegarvi sfruttando la connessione di chi, cliente Fastweb, la ha messa a disposizione della community.
Monza e Livorno sono le prime due città ad essere state cablate sul wifi diffuso. I clienti Fastweb di Monza e Livorno, che faranno parte della Community, avranno a disposizione fino a 11mila punti di accesso wifi nei due comuni. Nel corso del 2015 il servizio verrà esteso anche alle altre città italiane dove l’operatore ha portato l’infrastruttura in fibra ottica.
Almeno una cinquantina tra cortei e azioni di protesta sono state annunciate per oggi dagli studenti di Rete della Conoscenza, Unione degli universitari (Udu) e studenti medi, uniti sotto il coordinamento #Noninmionome, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dai sindacati Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil) e Unione italiana del lavoro (Uil).
Alcune iniziative - ricordano in diversi comunicati - sono partite già ieri sera. Previsti, fra l'altro, un blitz davanti a Palazzo Chigi, sede del governo, ed eventi davanti al Ministero dell'economia a Roma e in altre città, da Bologna e Pisa fino ad Acerra e Foggia, con manifestazioni di fronte agli enti regionali per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi dell'Istituto nazionale italiano della previdenza sociale (INPS), Uffici scolastici regionali.
In alcune città - riferisce una nota - studenti travestiti da Babbo Natale sono entrati in bar, negozi e luoghi di lavoro recando simbolici "pacchi" natalizi riferiti al Jobs Act. "Protestiamo contro le riforme neoliberiste e recessive del governo (di Matteo) Renzi e non accettiamo che vengano approvate in nostro nome", dichiara Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. "Con i tagli della legge di Stabilità e dello Sblocca Italia si attaccano per l'ennesima volta l'università pubblica e la ricerca", gli fa eco Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario.
"In questi giorni stiamo occupando migliaia di scuole nel Paese perché rifiutiamo una 'Buona Scuola' che si appiattisce alle esigenze dei privati e delle aziende", ricorda da parte sua Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti. "Non possiamo accettare che si continuano ad investire milioni in trivellazioni petrolifere, grandi opere inutili e dannose per i nostri territori - aggiunge -. Serve una radicale inversione di marcia: vogliamo l'istruzione gratuita, un reddito di base, una giusta ed equa retribuzione, investimenti in ricerca e sviluppo per un lavoro degno, una riconversione ecologica del sistema produttivo".
Google News non sarà più disponibile in Spagna a partire dal prossimo 16 dicembre: lo rende noto il colosso di Mountain View tramite una nota di Richard Gingras, responsabile del servizio, spiegando che la decisione fa capo all’approvazione di una nuova legge sul copyright votata dal parlamento spagnolo, che “obbliga” chi pubblica anche solo un titolo al pagamento di una royalty all’autore dell’articolo.
“La nuova normativa obbliga ogni pubblicazione spagnola a imporre una tariffa per mostrare le proprie notizie, anche se non vogliono – si legge nella nota – Google News non ha benefici da questa attività e la nuova normativa rende insostenibile il servizio".
Roma, 10 dic – Questo fine settimana i manifestanti occupano le strade di Roma chiedendo al Dalai Lama di “Porre fine alla sua ipocrisia e alla persecuzione religiosa”.
Centinaia di manifestanti italiani, tibetani e di altre nazionalità protesteranno contro il Dalai Lama durante la sua presenza, molto pubblicizzata, al XIV Vertice mondiale dei Premi Nobel per la Pace. I manifestanti innalzeranno cartelli e grideranno a gran voce “Falso Dalai Lama, dai libertà religiosa!” e “Falso Dalai Lama, smetti di mentire!”.
Dimostrazioni: Sab 13 Dic 9:30-13:30 Piazza Mancini e domenica 14 dicembre 9:30-13:30 Piazza Santi Apostoli.
I manifestanti affermano che, in contrasto con i principi che animano il premio nobel
per la Pace, il Dalai Lama ha forzatamente impedito ai praticanti di pregare la popolare divinità buddhista Dorje Shugden. Essi affermano inoltre che egli è responsabile di una aggressiva campagna di persecuzione che colpisce milioni di praticanti in tutto il mondo, che genera molta sofferenza e la violazione dei diritti umani, sino alla segregazione. Gli avvisi che impediscono l’ingresso e l’accesso ai servizi alle persone di fede Shugden e a coloro che sono in qualunque modo in relazione con essi, si sono moltiplicati sulle vetrine di negozi, ristoranti, ambulatori medici e persino sui cancelli dei palazzi in India. I manifestanti chiedono al Dalai Lama di agire per porre fine a questa persecuzione.
In un’intervista a Public Radio International dell’ottobre 2014, il Dr. Robert Barnett, Direttore di Studi Tibetani Moderni alla Columbia University, ha confermato l’esistenza di un divieto ufficiale da parte dello stesso Dalai Lama alla pratica di Dorje Shugden. A Public Radio International Barnett ha detto: “I praticanti Shugden nelle comunità tibetane in esilio hanno affrontato la persecuzione. E ha detto che l’amministrazione del Dalai Lama non ha affrontato questo molto bene”.
“Dalai Lama, agisci in accordo con ciò che predichi” dice il portavoce dell’ISC, Nicholas Pitts. “Pratica il dialogo e la tolleranza anziché l’odio”.
“Il Dalai Lama deve porre fine alle sofferenze causate dal suo settarismo e dalla sua intolleranza religiosa” dice Pitts. “Per diciotto anni egli ha rifiutato tutte le richieste di dialogo con noi e la persecuzione è peggiorata anno dopo anno. Alzare le nostre voci in proteste pubbliche fuori dai luoghi in cui si svolgono gli eventi del Dalai Lama è la nostra sola risorsa”.
Quest’anno, le proteste con le accuse al Dalai Lama di violazione dei diritti umani nei confronti dei buddhisti Shugden si sono tenute in più di 15 città americane ed europee, tra le quali Livorno che ha visto la presenza di più di 400 manifestanti.
Le forze di polizia di Livorno hanno elogiato i manifestanti dell’ISC quali modelli di pacifica protesta. In tutte le manifestazioni tenute dall’ISC fino ad ora non c’è stata nessuna inosservanza delle direttive date dalle autorità, nessuna violenza né alcun arresto. ISC dichiara di non essere finanziata né associata in alcun modo alla Cina e che continueranno le loro proteste fino a quando il Dalai Lama non agirà per porre fine alla persecuzione dei buddhisti Shugden.
Ora mai alla mia buona età di 43 anni, ho idee più chiare riguardo questo periodo dell'anno, penso che sia un po per tutti uguale, cresci, passi tanti periodi natalizi più o meno da ricordare e ti è tutto più chiaro oggi più di ieri, chissà poi perchè i ricordi dei Natali che mi hanno preceduto non sono quelli diciamo migliori e sereni, si qualche ricordo lampo si riferisce all' infanzia ed è inevitabile per tutti, era tutto molto semplice e mai noioso da piccoli, io ricordo i Natali tristi, Natali neri e non rossi, dove si festeggia di più perchè non hai niente che ti fa stare bene e sereno come è regola principale per questo particolare periodo dell' anno e apprezzi molto di più l' attuale presente con quei ricordi. Passo il periodo da metà Dicembre fino ai primi di Gennaio in modo distaccato, non sento le feste e non le voglio sentire, non considero gli addobbi non li giudico e non li critico, distaccato. E allora buone feste e buon natale e buon anno nuovo le considero una minaccia, come dire, fammi capire non ci vediamo mai e non ci frequentiamo, poi se capita incontrarsi in questo mese ci si saluta in questo modo? La regola, questa è la risposta, va così tra gli esseri umani, gli animali sono diversi. Vivo l' ultima festa l' Epifania con un enorme sollievo, la gente è uguale e quello che crea nelle feste si sfascia come un presepe o albero natalizio. Il ragazzo che si mette tutte le mattine alle 06:00 d' avanti alla pasticceria con un berretto in mano al contrario è sempre li, il berretto è sempre quello e la sua faccia priva di espressione uguale, ancora non ho capito bene ma ho dubbi sulla sua presenza in quella strada e d' avanti a quella pasticceria scelta da me quando mi capita lavorare la notte e uscire affamato per prendere la decisione alla buona ora di mangiare quelle paste calde, ho dubbi perchè la prima volta l' ho visto e ho pensato che aspettava il passaggio per un' eventuale lavoro, la seconda volta le sue vesti mi hanno fatto dubitare, ma lui sempre a sedere ai bordi della fioriera come per non invadere lo spazio privato dell' esercizio commerciale aveva il suo berretto girato come se lo tenesse per un momentaneo fastidio, vesti non lavorative, non operaie, e quel berretto al contrario stile coppola siciliana con righe che formano figure geometriche stile inglese. La terza volta ho capito, lui non chiede niente ti guarda e basta e a volte neanche quello, ma la coppola era sempre girata ed era freddino, pioveva e perchè non ripararsi? La prossima quando mi capiterà farò un' offerta e che cosa gli puoi dire a uno così del Natale e del buon anno? Lui i regali li chiede tutte le mattine, più di altri si augura una situazione migliore e serenità, anche se non lo vedo assolutamente scostato, sofferente. Penso che sia più sereno lui di tantissime persone messe insieme, sarà la semplicità, ma non avendo niente il suo periodo natalizio lo vedo come quando eravamo piccoli, mai noioso e per forza più semplice. Il paesaggio che ci circonda cambia, la città si illumina e i comuni fanno a gara per chi ha la pista di pattinaggio più grande e bella, un villaggio di Natale hanno inventato quest' anno, un grande investimento pubblico per questa ricorrenza, i ragazzi e bambini sono fortunati, Cesenatico cambia completamente colore e si riempie come d' Estate. Rimini si concentra su eventi di massa con parer mio personaggi dello spettacolo mediocri, tutti a festeggiare all' aperto nelle piazze negli angoli delle città più suggestivi bevendo per vincere il freddo, per poi dirsi cose che per tutto l' anno non le pensano, lo fai perchè è Natale e fine dell' anno o forse perchè hai bevuto e anche molto. Molti rispondono che è la regola, quindi also le mani. Non so ma a molte persone le regole non piacciono e fanno di tutto per non rispettarle o per esigenze varie o per sentirsi grandi e ribelli. Io osservo dissociato da questo periodo e penso che andando fuori "regola" non creo fastidio a nessuno e penso beato chi si accontenta o chi è stato accontentato, io non faccio parte per quest' anno di questa categoria, non ho raggiunto obbiettivi che pensavo di raggiungere per colpa di quel brutto difetto diffuso in questo paese di premiare solo chi è stato segnalato da un' altro non per vera e sana meritocrazia, o sacrificio,.. e mi fermo perchè siamo alle porte del Natale e quindi è regola essere buoni e regola farsi gli auguri e regola festeggiare e io mi dissocio da tutto questo, regali non li voglio. Il Natale è per i bambini, fateli sognare perchè loro lo ricorderanno come ora lo facciamo noi, molti una volta adulti non avranno più il diritto di farlo, quando avranno le idee più chiare forse scriveranno le identiche cose. Il Natale è anche una festività religiosa. Tutto il resto è solo un contorno commerciale enorme con grandi profitti anche in anni difficili, finito tutto e arrivati alla sacro santa Epifania si tireranno le somme e quel giovane Signore sarà ancora d' avanti alla pasticceria con la coppola in mano al contrario, vedendolo di nuovo rifletterei ancora al tipo di reazione potrà avere un mio Euro nel suo berretto. Auguri! L.M.
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Basilea, 4 dic. - Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha partecipato a margine del vertice Osce con i colleghi di Spagna, Malta e Portogallo sulla situazione in Libia. In Libia - ha spiegato il ministro intrattenendosi con i giornalisti - c'e' da una parte un problema di infiltrazione e rafforzamento di posizioni estremistiche e terroristiche e dall'altra che le forze non estremiste si combattono senza accettare l'idea di sedersi attorno ad un tavolo per una ipotesi di riconciliazione. Per questo - ha aggiunto l'Onu sta cercando di mettere insieme i moderati di tutte le fazioni per cercare un percorso legislativo elettorale unitario
Tempi tempi stressanti e difficili attendono la Russia", ma "le sanzioni" occidentali e altri vincoli esterni "sono soltanto un enorme incentivo per lo sviluppo accelerato" del Paese. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante il tradizionale discorso alla Nazione di dicembre, presso il gran palazzo del Cremlino.
Il discorso si tiene dopo che il governo ha annunciato un periodo di recessione e la banca centrale ha annunciato che interverrà senza limiti per arginare il crollo del rublo che mette a rischio al stabilità finanziaria del Paese.
Almeno tre poliziotti e sette militanti uccisi, mentre diverse esplosioni nella notte hanno sconvolto il centro di Grozny, in Cecenia, nel Caucaso russo. Le fonti ufficiali parlano di un'operazione speciale per neutralizzare un gruppo terrorista, che, secondo le prime ricostruzioni, dopo essersi scontrato con le forze dell'ordine ha occupato la locale Casa della Stampa e una scuola. Il presidente della Cecenia, Ramzan Kadyrov, su Instagram, ha annunciato che i terroristi all'interno dell'edificio che ospita i media locali sono stati tutti uccisi: "I cani stanno morendo come cani" ha commentato.
Intanto però l'antiterrorismo russo ha precisato che l'operazione è ancora in corso e che vengono prese "misure aggiuntive per neutralizzare i militanti che si nascondono nell'edificio della Scuola superiore numero 20 di Grozny". Alla gente è stato ordinato di non lasciare le proprie case. Nel frattempo, fonti mediche hanno riferito che ci sono anche feriti. L'edificio della Casa del Stampa è gravemente danneggiato, a causa di un incendio provocato dagli scontri.