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martedì 26 marzo 2019

Antonio Pelle, boss di 'ndrangheta - Kings of Crime





Tutto ha inizio in Aspromonte. È qui che affonda le sue radici la più misteriosa tra le mafie: la 'ndrangheta. È qui che inizia la storia del più enigmatico dei suoi boss: Antonio Pelle.

Ve la racconto in questa puntata di Kings of Crime
Raccontato da Saviano, bravo a raccontare vicende di cronaca criminale, meno bravo e capace quando tenta di influenzare i suoi lettori e cittadini nella politica nazionale italiana, li si dovrebbe fare da parte e continuare a fare quello per qui è emerso, raccontare cronaca criminale, mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita, una critica e un complimento per lui.






lunedì 25 maggio 2015

VIDEO DELLE DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE MATTARELLA IN SERBIA






Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale a Belgrado: "L'ingresso della Serbia nell'UE completerebbe il disegno dell'Europa". "E' nell'interesse dell'Europa e dell'intera area balcanica".


"Siamo convinti sostenitori del rapido processo di adesione della Serbia nell'Unione Europea. E' nell'interesse dell'Europa e dell'equilibrio dell'intera area balcanica. L'ingresso della Serbia nell'Unione Europea servirebbe per completare il disegno europeo"

Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro con il suo omologo serbo, Tomislav Nikolic.
Il presidente serbo, Tomislav Nikolic, ha ringraziato, quindi, l'Italia


"per l'appoggio nel nostro cammino verso l'Unione Europea. Siamo grati al contingente italiano che protegge i nostri luoghi sacri in Kossovo. Sono pochi i popoli per i quali la Serbia sente rapporti così vicini".

Sergio Mattarella, arrivato ieri sera a Belgrado per una visita ufficiale al paese, ha in programma una fitta serie d'incontri istituzionali. Nel pomeriggio, il presidente della Repubblica incontrerà il primo ministro serbo, Aleksandr Vucinic, e, successivamente, interverrà all'Assemblea nazionale serba. Domani proseguirà il viaggio lungo i Balcani, visitando il Montenegro.

Il Capo dello Stato italiano, a sua volta, ha ringraziato il Presidente Nikolic "per l'accoglienza che testimonia il rapporto di grande amicizia tra Serbia e Italia". E ha precisato che "il rapporto tra i nostri due paesi è di ampia collaborazione in ampi versanti e settori, in quello economico —commerciale, che speriamo si accresca sempre più, ma anche in quello culturale. Sono rapporti nella prospettiva di un'integrazione nell'Unione Europea dell'intera area balcanica". Concludendo, Sergio Mattarella ha affermato di avere registrato  "amicizia e collaborazione tra Serbia e Italia. La nostra amicizia è sempre più forte non soltanto nelle nostre istituzioni ma anche tra i nostri due popoli".









Vucic sulla libertà di stampa: “Ho fatto un sacco di dichiarazioni stupide”

l primo ministro serbo Aleksandar Vucic ha detto che in Serbia vi è completa libertà di stampa e che ogni media ha il diritto di fare critiche sul suo conto.
“In Serbia vi è completa libertà dei media, ma naturalmente, si può sempre fare meglio e farò di tutto per rendere questo possibile. Ognuno mi può criticare quando lo vuole  in qualsiasi servizio di media, non ci sono problemi”, ha detto Vucic all’emittente “Global Conversations” sul canale Euronews. Alla domanda se farebbe il paragone della situazione dei mezzi di comunicazione dei tempi quando era il ministro delle Informazioni, Vucic ha detto che è facile dire qualcosa contro di lui su questo tema, aggiungendo che in Serbia vi è piena libertà dei media.
Alla constatazione della conduttrice per quanto riguarda il rapporto sui progressi della Serbia in cui è stata espressa la preoccupazione  per la libertà di espressione, come anche sul fatto che la Serbia è scesa di 13 posizioni nella classifica mondiale della libertà di stampa, Vucic ha detto che la Serbia ha adottato tre leggi sui media che sono conformi alla legislazione europea. “Sono sempre pronto ad ascoltare tutte le loro osservazioni, tutte le vostre osservazioni e stabilire sempre migliori condizioni per i media, non ne ho paura per niente”, ha detto Vucic.
Al primo ministro serbo è anche stato domandato se si vergogna del fatto che durante il governo di Slobodan Milosevic era il ministro delle Informazioni, Vucic ha ammesso  di sentirsi “a disagio”, a causa della legge sull’informazione che allora era stata proposta. “Questa è stata una legge sull’informazione molto stupida e l’ho confessato alla mia gente”, ha detto Vucic, aggiungendo inoltre che la sua presunta dichiarazione “per ogni serbo assassinato, cento mussulmani”  è stata tratta fuori dal contesto. “Ho fatto un sacco di dichiarazioni stupide, ma questa è assolutamente fuori dal contesto”, ha detto il vice primo ministro serbo Aleksandar Vucic.




martedì 30 dicembre 2014

Dieci morti nel naufragio Norman Atlantic, giallo sui dispersi

Dopo 40 ore la tragedia del traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all'Italia, non ha ancora una conclusione certa e definitiva. Salvi tutti i 44 italiani a bordo, unica notizia positiva di un naufragio che ha ancora punti oscuri.Dieci morti accertati e 427 persone salvate tra i passeggeri e i membri dell'equipaggio del traghetto Norman Atlantic, colpito da un incendio al largo dalle coste greche sulla rotta tra Igoumenitsa e Ancona. Secondo i media greci ci sarebbero però anche 38 dispersi, notizia non confermata e al momento non confermabile dalle autorità italiane: è ancora«prematuro» indicare il numero dei dispersi, perchè sono ancora in corso le verifiche, ha detto il ministro dei trasporti Maurizio Lupi in una conferenza stampa a palazzo Chigi. «Stiamo mettendo a disposizione delle autorità greche - ha detto Lupi - la lista per verificare. Fare oggi previsioni sul numero dei dispersi ci sembra prematuro»

Incertezza sui dispersi
«C'è una lista di imbarco - ha spiegato il ministro - e i nomi delle 427 persone salvate, tra cui 56 persone dell'equipaggio. Spetta al porto di imbarco in Grecia verificare la coincidenza con la lista di imbarco. Non possiamo conoscere il numero esatto e sarebbe sbagliato in questo momento intervenire su questo». Al momento, ha aggiunto Lupi, «ci sono numeri ballerini: 458 o 478 persone» nella lista di imbarco, ma è necessario verificare se «sono tutti saliti a bordo», considerando che «c'è stato anche uno scalo. Non possiamo fare altro che mettere a disposizione delle autorità greche il lavoro fatto».
Tra i naufraghi soccorsi ci sono anche delle persone il cui nome non risulta sulla lista d'imbarco. Per questo sui presunti dispersi «sono in corso tutte le necessarie verifiche. Il fatto è che tra le persone recuperate ci sono nomi di persone che non sono nella lista: da qui la necessità di rivedere interamente tutte le persone che effettivamente hanno preso imbarco all'inizio del viaggio», ha spiegato il capo del reparto operativo della Guardia costiera, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi. 

Pinotti: «Orgogliosa del lavoro svolto»
«La situazione è stata gestita con grandissima capacità e una professionalità incredibile da tutte le nostre donne e uomini che si sono impegnati», ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sottolineando con «orgoglio notevole» il «lavoro fatto: c'è stata una mobilitazione a 360 gradi per fronteggiare una situazione assolutamente drammatica».
È stata «un'operazione veramente complicata - ha aggiunto Pinotti - Ci siamo sentite con le autorità coinvolte, con il ministro albanese. Abbiamo seguito con estrema attenzione e davvero ringraziamo tutti coloro che si sono prodigati senza risparmiare nessuna fatica».
La nave, secondo la Guardia costiera, era «perfettamente in ordine, tenuto conto che le autorità greche avevano rilasciato l'autorizzazione alla partenza».

sabato 20 dicembre 2014

Rai e digital divide: il progetto ‘Manzi 2.0’ sembra poca cosa e forse nella direzione sbagliata


La RAI ha convocato la stampa per annunciare, nell’incontro odierno in sede, nell’ambito del secondo appuntamento formativo, il programma “L’alfabetizzazione digitale: Maestro Manzi 2.0”. Sì: la RAI è andata a ritroso nel tempo, agli anni ’60, per ricordare l’enorme funzione contro l’analfabetismo (che allora era ancora una realtà, specie nel sud-Italia) della rubrica “Non è mai troppo tardi”, messa in onda dal 1960 al 1968 e affidata alla conduzione di Alberto Manzi, pedagogista e scrittore. Questi, con metodo accattivante, semplice e con la personale simpatia, avvalendosi di strumenti elementari, una lavagna, un blocco di carta su un cavalletto, dei carboncini, riuscì nell’intento di insegnare a scrivere costruendo lezioni primarie in televisione, per classi di minori, ma soprattutto di adulti analfabeti o quasi. Memorabili rimasero le sue lezioni: ed oggi la Rai a lui intitola il predetto programma per la promozione della cultura digitale del Paese, annunciandolo attraverso il direttore Generale Luigi Gubitosi, il Digital Champion per l’Italia Riccardo Luna, e…. attraverso il video di una simpaticissima performance di attori comici. E’ proprio vero che l’Italia ha solo un terzo della popolazione alfabetizzata sul digitale, ossia ha uno dei tassi di tale analfabetismo più alti in Europa: per cui l’obiettivo dell’Agenda Digitale Europea è di ridurlo al 15% entro il 2020. Ed è su questa priorità che Alessandra Poggiani direttore generale dell’AGID si è soffermata, insieme con Valerio Fiorespino, direttore di Risorse Umane e Organizzzazione. Ma il tempo delle lezioni scolastiche periodiche alla Manzi, una tantum, è sorpassato. Il piano RAI intende diffondere l’alfabetizzazione digitale in forma di contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico, virtualmente 24 ore al giorno per 365 giorni…..utilizzando i diversi canali e le diverse proposte possibili, le diverse esigenze della popolazione e tutti i ‘producer RAI’.


Tale processo è stato avviato il 15 ottobre scorso, al fine anche di sviluppare il prossimo “palinsesto digitale” del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, ed il 9 dicembre scorso sono seguìti i relativi decreti attuativi. Certo, pare che si siano levate in più di un paese europeo le avvisaglie del pericolo della radicalizzazione di un tale processo, che tecnologizzando anche la scrittura mette a repentaglio le capacità di linguaggio, di dialogo e di riflessione dei giovani. Cosa che peraltro già ebbero a dire i filosofi esistenzialisti tedeschi, fra cui Heidegger, che avvertì del pericolo che la tecnica giunga ad alienare l’uomo. Ma i giovani sono entusiasti: e la rappresentante migliore oggi ne era il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia: è lei che ribadisce che tutti i ragazzi già usano internet e che ormai lo fanno anche le madri, se non le nonne. “Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione dell’intero servizio pubblico televisivo, e la digitalizzazione non è solo un obbligo, è un diritto”, afferma convinta la giovane Madia. “Fra poco avremo un’unica banca-dati, un’unica anagrafe, da cui poter sapere all’istante qual è il metodo didattico dell’asilo del nostro bambino, quanti i volumi di una biblioteca, quale gommista si trovi più vicino a casa nostra”. A ben guardare il panorama sembra quello di un mondo di robot: ma la giovane Ministro con il suo entusiasmo pare spronarci a fare la prova. Purchè invece di dire “Non è mai troppo tardi”, come il bravo Manzi 50 anni fa, non ci dovessimo trovare a dire… “ormai è troppo tardi”.


venerdì 12 dicembre 2014

Sciopero generale 12 Dicembre 2014








Almeno una cinquantina tra cortei e azioni di protesta sono state annunciate per oggi dagli studenti di Rete della Conoscenza, Unione degli universitari (Udu) e studenti medi, uniti sotto il coordinamento #Noninmionome, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dai sindacati Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil) e Unione italiana del lavoro (Uil).
Alcune iniziative - ricordano in diversi comunicati - sono partite già ieri sera. Previsti, fra l'altro, un blitz davanti a Palazzo Chigi, sede del governo, ed eventi davanti al Ministero dell'economia a Roma e in altre città, da Bologna e Pisa fino ad Acerra e Foggia, con manifestazioni di fronte agli enti regionali per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi dell'Istituto nazionale italiano della previdenza sociale (INPS), Uffici scolastici regionali.
In alcune città - riferisce una nota - studenti travestiti da Babbo Natale sono entrati in bar, negozi e luoghi di lavoro recando simbolici "pacchi" natalizi riferiti al Jobs Act. "Protestiamo contro le riforme neoliberiste e recessive del governo (di Matteo) Renzi e non accettiamo che vengano approvate in nostro nome", dichiara Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. "Con i tagli della legge di Stabilità e dello Sblocca Italia si attaccano per l'ennesima volta l'università pubblica e la ricerca", gli fa eco Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario.
"In questi giorni stiamo occupando migliaia di scuole nel Paese perché rifiutiamo una 'Buona Scuola' che si appiattisce alle esigenze dei privati e delle aziende", ricorda da parte sua Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti. "Non possiamo accettare che si continuano ad investire milioni in trivellazioni petrolifere, grandi opere inutili e dannose per i nostri territori - aggiunge -. Serve una radicale inversione di marcia: vogliamo l'istruzione gratuita, un reddito di base, una giusta ed equa retribuzione, investimenti in ricerca e sviluppo per un lavoro degno, una riconversione ecologica del sistema produttivo".




mercoledì 10 dicembre 2014

Premio Nobel contestato, "Dalai Lama"









Roma, 10 dic – Questo fine settimana i manifestanti occupano le strade di Roma chiedendo al Dalai Lama di “Porre fine alla sua ipocrisia e alla persecuzione religiosa”.

Centinaia di manifestanti italiani, tibetani e di altre nazionalità protesteranno contro il Dalai Lama durante la sua presenza, molto pubblicizzata, al XIV Vertice mondiale dei Premi Nobel per la Pace. I manifestanti innalzeranno cartelli e grideranno a gran voce “Falso Dalai Lama, dai libertà religiosa!” e “Falso Dalai Lama, smetti di mentire!”.

Dimostrazioni: Sab 13 Dic 9:30-13:30 Piazza Mancini e domenica 14 dicembre 9:30-13:30 Piazza Santi Apostoli.

I manifestanti affermano che, in contrasto con i principi che animano il premio nobel
per la Pace, il Dalai Lama ha forzatamente impedito ai praticanti di pregare la popolare divinità buddhista Dorje Shugden. Essi affermano inoltre che egli è responsabile di una aggressiva campagna di persecuzione che colpisce milioni di praticanti in tutto il mondo, che genera molta sofferenza e la violazione dei diritti umani, sino alla segregazione. Gli avvisi che impediscono l’ingresso e l’accesso ai servizi alle persone di fede Shugden e a coloro che sono in qualunque modo in relazione con essi, si sono moltiplicati sulle vetrine di negozi, ristoranti, ambulatori medici e persino sui cancelli dei palazzi in India. I manifestanti chiedono al Dalai Lama di agire per porre fine a questa persecuzione.

In un’intervista a Public Radio International dell’ottobre 2014, il Dr. Robert Barnett, Direttore di Studi Tibetani Moderni alla Columbia University, ha confermato l’esistenza di un divieto ufficiale da parte dello stesso Dalai Lama alla pratica di Dorje Shugden. A Public Radio International Barnett ha detto: “I praticanti Shugden nelle comunità tibetane in esilio hanno affrontato la persecuzione. E ha detto che l’amministrazione del Dalai Lama non ha affrontato questo molto bene”.

“Dalai Lama, agisci in accordo con ciò che predichi” dice il portavoce dell’ISC, Nicholas Pitts. “Pratica il dialogo e la tolleranza anziché l’odio”.

“Il Dalai Lama deve porre fine alle sofferenze causate dal suo settarismo e dalla sua intolleranza religiosa” dice Pitts. “Per diciotto anni egli ha rifiutato tutte le richieste di dialogo con noi e la persecuzione è peggiorata anno dopo anno. Alzare le nostre voci in proteste pubbliche fuori dai luoghi in cui si svolgono gli eventi del Dalai Lama è la nostra sola risorsa”.

Quest’anno, le proteste con le accuse al Dalai Lama di violazione dei diritti umani nei confronti dei buddhisti Shugden si sono tenute in più di 15 città americane ed europee, tra le quali Livorno che ha visto la presenza di più di 400 manifestanti.

Le forze di polizia di Livorno hanno elogiato i manifestanti dell’ISC quali modelli di pacifica protesta. In tutte le manifestazioni tenute dall’ISC fino ad ora non c’è stata nessuna inosservanza delle direttive date dalle autorità, nessuna violenza né alcun arresto. ISC dichiara di non essere finanziata né associata in alcun modo alla Cina e che continueranno le loro proteste fino a quando il Dalai Lama non agirà per porre fine alla persecuzione dei buddhisti Shugden.