Informazione generale sulle condizioni di vita degli abitanti di questa terra, spaziando dalla cronaca e alle varie politiche e leggi applicate agli abitanti dei vari paesi e continenti e tante curiosità.
Post più popolari
-
Regionali, Francia: il Fronte nazionale è il primo partito Il Fronte Nationale è il primo partito di Francia alle regionali con il...
-
La propaganda ucraina ha battuto su svariate bugie costruite ad arte per aizzare odio e desiderio di guerra nelle menti dei cittadini u...
-
Eco e la Filosofia. Perché scrivere un manuale di filosofia? Chiunque abbia conosciuto Umberto Eco nel cuore suo, oltre a...
-
Ucraina, bombardamenti sull'Est del Paese Colpite le roccaforti dei ribelli. Morti tra i civili. In un bombardamento d'ar...
Visualizzazione post con etichetta serviziopubblico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta serviziopubblico. Mostra tutti i post
sabato 20 dicembre 2014
Prendi il tram con Google Maps
Dopo Roma, anche i trasporti del capoluogo lombardo si integrano con la piattaforma virtuale. Mezzi pubblici, delizia ma soprattutto croce dei pendolari. Tra scioperi, soppressioni, ritardi, guasti in transito e chi più ne ha più ne metta. Certo, i disservizi variano da zona a zona nel nostro Paese, ove sono più presenti e ove meno. Ma si può dire che lo scontento dei pendolari sia generalizzato, specie per quanto riguarda i treni. Non va meglio su gomma, sebbene le città stiano tentando di integrarlo coi moderni mezzi tecnologici. E così, dopo la tanto chiacchierata capitale Roma, anche Milano introduce il sistema Google Transit, che punta a rendere il servizio più efficiente. Ad annunciare la novità proprio il sindaco Giuliano Pisapia, in occasione dell'apertura della nuova sede meneghina di Google, sita nel quartiere di Porta Nuova. A spingere verso ciò anche il prossimo appuntamento internazionale di Milano Expo, che obbliga a rendere i servizi i più efficienti possibile. Vediamo dunque come funziona. Grazie a Transit le informazioni circa gli orari e le linee del trasporto pubblico sono inserite in Google Maps e possono essere usate dagli utenti per pianificare i propri spostamenti. Così si potrà controllare direttamente e comodamente dal proprio smartphone i tempi di percorrenza stimati ma si potrà anche pianificare il proprio percorso, ad esempio quando esso implica l'interscambio di più linee e mezzi. La App rende possibile anche un'esplorazione virtuale dei luoghi simbolo di Milano, così magari da decidere di andarci e come. Abbinando la necessità della mobilità quotidiana con un servizio turistico. Nei prossimi giorni la lista dei monumenti e delle aree pubbliche da visitare, con relative info, sarà allungata. Per chi abita a Milano una bella novità dunque. Sperando che la App funzioni davvero e non sia solo uno spot politico. D'altronde, come dicevamo, la città meneghina non può permetterselo, dato che ospita un evento internazionale dalla prossima primavera. I cittadini milanesi che lo utilizzano possono dirci la loro in merito.
Etichette:
app,
expo,
googletransit,
lombardia,
lucchimauro,
milano,
pisapia,
roma,
serviziopubblico,
tram
Ubicazione:
Milano, Italia
Rai e digital divide: il progetto ‘Manzi 2.0’ sembra poca cosa e forse nella direzione sbagliata
La RAI ha convocato la stampa per annunciare, nell’incontro odierno in sede, nell’ambito del secondo appuntamento formativo, il programma “L’alfabetizzazione digitale: Maestro Manzi 2.0”. Sì: la RAI è andata a ritroso nel tempo, agli anni ’60, per ricordare l’enorme funzione contro l’analfabetismo (che allora era ancora una realtà, specie nel sud-Italia) della rubrica “Non è mai troppo tardi”, messa in onda dal 1960 al 1968 e affidata alla conduzione di Alberto Manzi, pedagogista e scrittore. Questi, con metodo accattivante, semplice e con la personale simpatia, avvalendosi di strumenti elementari, una lavagna, un blocco di carta su un cavalletto, dei carboncini, riuscì nell’intento di insegnare a scrivere costruendo lezioni primarie in televisione, per classi di minori, ma soprattutto di adulti analfabeti o quasi. Memorabili rimasero le sue lezioni: ed oggi la Rai a lui intitola il predetto programma per la promozione della cultura digitale del Paese, annunciandolo attraverso il direttore Generale Luigi Gubitosi, il Digital Champion per l’Italia Riccardo Luna, e…. attraverso il video di una simpaticissima performance di attori comici. E’ proprio vero che l’Italia ha solo un terzo della popolazione alfabetizzata sul digitale, ossia ha uno dei tassi di tale analfabetismo più alti in Europa: per cui l’obiettivo dell’Agenda Digitale Europea è di ridurlo al 15% entro il 2020. Ed è su questa priorità che Alessandra Poggiani direttore generale dell’AGID si è soffermata, insieme con Valerio Fiorespino, direttore di Risorse Umane e Organizzzazione. Ma il tempo delle lezioni scolastiche periodiche alla Manzi, una tantum, è sorpassato. Il piano RAI intende diffondere l’alfabetizzazione digitale in forma di contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico, virtualmente 24 ore al giorno per 365 giorni…..utilizzando i diversi canali e le diverse proposte possibili, le diverse esigenze della popolazione e tutti i ‘producer RAI’.
Tale processo è stato avviato il 15 ottobre scorso, al fine anche di sviluppare il prossimo “palinsesto digitale” del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, ed il 9 dicembre scorso sono seguìti i relativi decreti attuativi. Certo, pare che si siano levate in più di un paese europeo le avvisaglie del pericolo della radicalizzazione di un tale processo, che tecnologizzando anche la scrittura mette a repentaglio le capacità di linguaggio, di dialogo e di riflessione dei giovani. Cosa che peraltro già ebbero a dire i filosofi esistenzialisti tedeschi, fra cui Heidegger, che avvertì del pericolo che la tecnica giunga ad alienare l’uomo. Ma i giovani sono entusiasti: e la rappresentante migliore oggi ne era il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia: è lei che ribadisce che tutti i ragazzi già usano internet e che ormai lo fanno anche le madri, se non le nonne. “Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione dell’intero servizio pubblico televisivo, e la digitalizzazione non è solo un obbligo, è un diritto”, afferma convinta la giovane Madia. “Fra poco avremo un’unica banca-dati, un’unica anagrafe, da cui poter sapere all’istante qual è il metodo didattico dell’asilo del nostro bambino, quanti i volumi di una biblioteca, quale gommista si trovi più vicino a casa nostra”. A ben guardare il panorama sembra quello di un mondo di robot: ma la giovane Ministro con il suo entusiasmo pare spronarci a fare la prova. Purchè invece di dire “Non è mai troppo tardi”, come il bravo Manzi 50 anni fa, non ci dovessimo trovare a dire… “ormai è troppo tardi”.
Etichette:
alfabetizzazione,
canone,
digitale,
italia,
lucchimauro,
manzi,
palinsesto,
rai,
serviziopubblico
Ubicazione:
Torino, Italia
Iscriviti a:
Post (Atom)