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martedì 26 marzo 2019

Antonio Pelle, boss di 'ndrangheta - Kings of Crime





Tutto ha inizio in Aspromonte. È qui che affonda le sue radici la più misteriosa tra le mafie: la 'ndrangheta. È qui che inizia la storia del più enigmatico dei suoi boss: Antonio Pelle.

Ve la racconto in questa puntata di Kings of Crime
Raccontato da Saviano, bravo a raccontare vicende di cronaca criminale, meno bravo e capace quando tenta di influenzare i suoi lettori e cittadini nella politica nazionale italiana, li si dovrebbe fare da parte e continuare a fare quello per qui è emerso, raccontare cronaca criminale, mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita, una critica e un complimento per lui.






sabato 24 gennaio 2015

Canzio: la 'ndrangheta ha occupato il Nord








La mafia al Nord? Non si può parlare più di infiltrazione. Ormai è un fenomeno di "interazione-occupazione". Apre  con questo allarme l'anno giudiziario il presidente della Corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio. Allarme lanciato nel corso di una relazione in cui il magistrato ha motivato le sua analisi spiegando che la mafia esercita ormai "un diffuso controllo di intere aree del territorio, attraverso il metodo intimidatorio e in un clima d'omerta', che ne consente la penetrazione negli interstizi della societa', delle istituzioni, delle amministrazioni locali, dell'economia, dell'impresa e della finanza, secondo una strategia che ruota intorno al nucleo dei flussi dei finanziamenti pubblici e delle vicende corruttive per l'aggiudicazione delle relative opere, forniture e servizi". Canzio ha ricordato le "centinaia di condanne a secoli di carcere" pronunciate nel distretto che presiede nei processi 'infinito' e in altri. 
Un lungo passaggio della relazione è dedicato proprio ai processi contro la 'ndrangheta in Lombardia, come quello 'Infinito', che si è concluso in Cassazione "con centinaia di condanne a secoli di carcere". Canzio si dice poi "certo che presenza e attenzione sarà riservata all'azione di prevenzione e repressione di ogni forma di violenza di natura eversiva o terroristica o di matrice fondamentalista che intenda profittare della portata internazionale" dell'Expo 2015 a Milano.



"Nel distretto milanese e in vista di Expo 2015 lo Stato è presente e contrasta con tutte le istituzioni l'urto sopraffattorio della criminalità mafiosa, garantendo, nonostante la denunciata carenza di risorse nel settore giudiziario, la legalità dell'agire e del vivere civile", è un altro passaggio della relazione. "Il fiorire di iniziative imprenditoriali collegate allo straordinario evento di Expo 2015 - chiarisce Canzio - lasciano presagire che per la criminalità organizzata si aprano, insieme con nuove e più ricche opportunità, impreviste criticità, a causa del conflitto latente fra le originarie regole delle 'ndrine e i più ampi orizzonti di profitto". Allo stesso tempo, però, "si assiste al progressivo rafforzamento delle strategie investigative e degli strumenti di prevenzione". Canzio evidenzia come "non si fermano le indagini e gli arresti, si applicano misure di prevenzione patrimoniale su immobili e aziende, si annoverano circa 70 interdittive antimafia del prefetto di Milano a carico di società impegnate in lavori per l'Expo".