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giovedì 23 luglio 2015

A MORTE LA STREGA!





Poni Orang, donna indiana di 63 anni, è stata decapitata perchè considerata una fattucchiera. La polizia ha già arrestato sette persone, ma in India i femminicidi non sono casi isolati.

Una donna di 63 anni, Poni Orang, è stata decapitata con un machete dagli abitanti di Bhimajuli, un piccolo villaggio dell’India nel Nordest del Paese. Accusata di stregoneria e di aver causato malattie e sofferenze al suo villaggio, la donna è stata prelevata con la forza dalla sua abitazione e uccisa senza pietà.
LA RICOSTRUZIONESecondo la polizia indiana ad aizzare la folla contro la 63enne sarebbe stata Anima Ronghanti, una 35enne che si autodefinisce «una divinità». La donna avrebbe chiesto ad alcune persone di riunirsi presso il tempio locale per poi fomentarle contro Poni Orang, individuata come responsabile delle malattie che affliggevano il villaggio. Per l’accaduto, le forze dell’ordine hanno arrestato, secondo i media indiani,  sette persone



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UN CASO FREQUENTE

Non è la prima volta che nello Stato indiano di Assam avvengono omicidi dovuti all’accusa di stregoneria. Secondo le autorità, dal 2010 sarebbero circa un centinaio i casi di femminicidio associati a credenze popolari che trovano terreno fertile all’interno dei villaggi rurali.




lunedì 25 maggio 2015

India: caldo killer, almeno 500 morti




L'ondata di caldo secco che ha colpito l'India del nord e del sud est ha causato altre 165 morti ieri portando in bilancio totale a circa 500 vittime. Lo riferisce il Times of India.



La morsa della calura, con punte di oltre 47 gradi, continua a persistere
negli stati sud orientali dell'
Andhra Pradesh e Telangana dove si registrano la maggior parte dei decessi. Ma anche in altre parti dell'India settentrionale la colonnina di mercurio ha toccato nuovi record come in Uttar Pradesh e in Orissa.



I meteorologi indiani prevedono altri tre giorni di tempo stabile senza diminuzioni significanti delle massime. Disagi anche nella capitale New Delhi, dove decine di pazienti sono finiti in ospedale per collassi causati dall'esposizione prolungata al sole.



venerdì 8 maggio 2015

India: 4 atlete si suicidano, l’allenatore le molestava, una muore, gravi le altre




Quattro giovani atlete indiane impegnate nel canottaggio e in altri sport acquatici hanno messo in atto ieri sera in Kerala un suicidio collettivo adducendo non ancora ben chiarite “molestie e pressioni” da parte di un allenatore.
Una di esse è morta e le altre tre sono ricoverate in condizioni critiche in ospedale. Lo riferisce oggi la tv  Zee News. La rivolta è avvenuta in un ostello della Authority degli Sport dell’India (Sai) dove le atlete quindicenni erano alloggiate a Alappuzha, un luogo a a 130 chilometri dalla capitale dello Stato, Trivandrum.
Secondo prime frammentarie informazioni, il messaggio firmato dalle quattro ragazze prima di compiere il loro gesto chiamerebbe in causa un allenatore il cui comportamento sarebbe andato pesantemente oltre la relazione normale con le atlete.
Il frutto dell’albero dei suicidi
Il personale del Centro di addestramento ha cercato, in un primo momento, di minimizzare l’episodio, sostenendo che si tratterebbe della conseguenza di un rimprovero formulato dall' allenatore che avrebbe sorpreso le atlete a consumare bevande alcoliche.







Per il suicidio le giovani avrebbero mangiato frutti di Othalanga, una pianta che cresce quasi solo in Kerala e in Sri Lanka e che è conosciuta come “l’albero dei suicidi”.




sabato 25 aprile 2015

Video: Nepal: conto delle vittime del terremoto si aggrava di ora in ora





Terremoto, strage in Nepal: quasi 1500 morti e centinaia di feriti





L'epicentro è stato localizzato a 80 chilometri a est della citta' di Pokhara e la scossa è stata avvertita anche in India, compresa la capitale New Delhi. Scossa di 8.1

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 8.1 ha colpito il Nepal, con epicentro a metà strada tra Kathmandu e la citta' di Pokhara. Il sisma ha causato danni ad edifici nella capitale, dove sarebbero crollati alcuni palazzi. Per ora il bilancio delle vittime conta quasi 1500 morti solo nella vallata di Kathmandu (più di 30 in India) e centinaia di feriti. Sono decine le persone che risultano al momento disperse nella capitale e nelle vallate circostanti. 
Almeno due persone sono morte e altre 100 sono rimaste ferite, invece, in Bangladesh. Lo riferisce la tv Somoy che non ha fornito dettagli sulle vittime. Molte persone sono rimaste ferite mentre fuggivano dalle case e dai centri commerciali. Il sisma e' stato avvertito anche in Tibet e Pakistan. Sono salite a tredici le vittime nella Regione Autonoma del Tibet. Lo riferiscono i media cinesi, che parlano di un bilancio ancora provvisorio. Il terremoto ha fatto tremare la terra in tutta la regione di Shigatse, dove si trovavano le vittime al momento del sisma.
L'istituto di sismologia cinese (Cenc) ha rivisto al rialzo le prime informazioni fornite dall'Usgs che parlavano di una scossa di 7.9. Secondo l'ente cinese, dodici minuti dopo il sisma nel Nepal, una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 e' stata registrata nel distretto di Qijian, nel sudest della Cina. 
Le prime immagini pervenute dalla capitale nepalese mostrano crolli parziali in molti edifici, crepe profonde nelle strade e persone accampate in strada dopo i due lunghi sismi avvertiti a sud fino in India meridionale. Il terremoto ha danneggiato anche la famosa piazza Durbar, nel centro storico di Kathmandu, dove sorgono un palazzo reale e diversi templi. Lo riferiscono le tv locali. Le scosse hanno anche colpito le altre due citta' medioevali di Patan e Bhaktapur della valle di Kathmandu, anche questi siti archeologici appartenenti all'Unesco e mete preferite dei turisti. 
Il forte sisma è stato registrato poco prima di mezzogiorno locale. Il ministro dell'Informazione nepalese, Minendra Rijal, ha confermato i danni, ma per il momento non ha riferito di vittime. La valle di Kathmandu è densamente popolata con quasi 2,5 milioni di abitanti ed una condizione degli edifici spesso precaria. La scossa - secondo Usgs - ha colpito alle 11.56 locali (erano circa le 8.15 in Italia) ad una profondità di 11 chilometri. Il terremoto è stato avvertito fino a Delhi, ma anche in Pakistan dove un testimone, residente a Lahore, ha raccontato che era in ufficio quando il terremoto ha scosso la citta' con scosse che sono proseguite per diversi secondi.
Dopo le prime due forti scosse di terremoto, vi sono state nelle tre ore successive almeno altre otto repliche di magnitudo superiore a 4 gradi Richter. Secondo il Centro sismologico europeo mediterraneo (Esmc) le repliche, a cadenza regolare, sono state fra i 4,5 ed i 5,3. L'ultima, alle 11,30 italiane di magnitudo 5.
Poche ore prima - In Nepal a tre ore dalla prima scossa ci sono state fino ad ora 13 repliche (aftershocks) con magnitudo stabile su M 5, che significa che il movimento e' in atto e sta scaricando energia, rende noto il Cnr che a 5050 metri di quota presso il Laboratorio Osservatorio Piramide EvK2CNR ha un sismometro digitale. Il movimento di scorrimento della faglia che ha generato il terremoto in Nepal, e' avvenuto su un piano sub orizzontale, con leggera pendenza verso Nord, sollevando il blocco tibetano verso Sud. Presubimilmente sulla grande linea tettonica chiamata MHT (Main Himalayan Thrust), spiega Franco Pettenati ricercatore EvK2CNR e dell'OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste)che segue i dati dell'Everest Seismic Station - Pyramid, la stazione sismica dell'Everest, operativa dal 2014.
Il governo dichiara lo stato di emergenza nazionale - Il governo nepalese ha dichiarato oggi lo stato di emergenza nazionale. È stato deciso di stanziare 500 milioni di rupie nepalesi (circa 5 milioni di euro) a favore di un fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Intanto il premier Sushil Koirala ha deciso di sospendere la sua visita in Indonesia e tornare oggi in patria per seguire da vicino la tragedia che ha colpito l'ex regno himalayano.
La testimonianze - "Vedo dalla finestra dei palazzi gravemente danneggiati, e' crollato anche un minareto". Lo ha riferito Joshi Kushesworm, guida turistica nepalese raggiunto telefonicamente nella sua casa situata nel sud di Kathmandu. Mentre era al telefono, si e' verificata un'altra forte scossa di assestamento che ha interrotto la comunicazione. In seguito alla nuova scossa, Joshi e' scappato in strada con la famiglia. "I muri della nostra casa sono crepati - ha detto dopo che e' stato ripristinato il collegamento con il telefonino - e abbiamo paura a stare dentro perche' continuano le scosse di assestamento". Nonostante il forte terremoto, i collegamenti telefonici e internet non sono stati interrotti.
Mancano acqua ed elettricità - "La comunicazione è attualmente difficile, le linee telefoniche non funzionano e la mancanza di elettricita' non ci consente di ricaricare i cellulari". E' la drammatica testimonianza di Cecilia Keizer, direttore di Oxfam in Nepal. "Non c'e' acqua. Il numero delle vittime continua ad aumentare, molte vecchie case sono crollate ma il sisma non ha risparmiato edifici piu' moderni", ha raccontato. Oxfam si e' attivata per aiutare la popolazione con la distribuzione di acqua e cibo. Inoltre si possono fare delle donazione online sul sitohttp://www.oxfamitalia.org/emergenza-nepal. Intanto una squadra di esperti e' pronta a partire dalla Gran Bretagna per portare acqua pulita, cibo e kit igienico-sanitari. "La gente e' in strada, molto spaventata perche' la terra non ha smesso di tremare a causa delle scosse di assestamento", ha detto Keizer.



 




Testimone: molta paura, ancora forti scosse
 - "Ci sono ancora lunghe scosse di assestamento, un paio veramente forti. Siamo chiusi nel compound americano" di Kathmandu "molto danneggiato. Possiamo sentire molte sirene", ha detto un dipendente dell'Undp (Programma dell'Onu per lo Sviluppo) in Nepal, Chris Decker, a qualche ora dal forte terremoto. "Stiamo bene, ma molto spaventati", aveva scritto Decker stamani, subito dopo il sisma, sul suo profilo Facebook per rassicurare familiari e amici. 
La scossa ha provocato una valanga sull'Everest - Il terremoto in Nepal ha provocato anche una valanga sull'Everest che ha colpito il campo base. Lo riferisce un alpinista su Twitter. In questi giorni sul luogo ci sono molti scalatori e sherpa nepalesi. Non ci sono italiani tra gli alpinisti.

Diciotto sarebbero gli stranieri morti a causa delle valanghe. È quanto emerge da messaggi su twitter provenienti dal campo base e raccolti dalla tv indiana Cnn-Ibn.

Tra i superstiti sull'Everest il noto alpinista tirolese non vedente, Andy Holzer, che in questi giorni sta preparando la scalata dell'Everest. "Andy e la sua squadra stanno tutti bene. Attualmente si trovano al campo base avanzato e hanno sentito tremare la terra", ha raccontato la moglie dello scalatore, Sabine Holzer all'agenzia Apa. Non sono stati interessati direttamente dalla valanga. 

Le autorità nepalesi stimano che almeno 1.000 scalatori, tra i quali 400 stranieri, si trovavano al campo base o in altri campi sull'Everest quando si è verificato il sisma.
Solo tramite lo smartphone di uno sherpa hanno appreso le notizie conseguenze devastanti del terremoto. Holzer vive con sua famiglia a Tristach, nel Tirolo austriaco, a pochi chilometri dal confine con l'Alto Adige. Anche nel 2014 era sull'Everest, quando una valanga uccise 18 sherpa e pose fine alla sua spedizione. Finora solo uno scalatore cieco, l'americano Erik Weihenmayer, e' riuscito a salire sulla vetta della montagna piu' alta del mondo.

Crollata a Kathmandu la storica torre patrimonio dell'Unesco - La torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco, è crollata per il sisma. Secondo notizie non confermate 50-60 persone sarebbero intrappolate al suo interno. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri. 
I soccorritori che hanno scavato fra le macerie della torre Dharahara, del 19/o secolo di nove piani e 62 metri d'altezza, hanno recuperato i cadaveri di 250 persone. E' quanto sostiene la tv all news indiana Times Now. La costruzione era affollata di turisti al momento della potente scossa.

Premier dell'India chiama il presidente nepalese - Il premier indiano Narendra Modi ha parlato oggi con il presidente del Nepal, Ram Baran Yadav, offrendo aiuti dopo la duplice scossa di terremoto che ha colpito il Paese himalayano. In un tweet Modi ha ricordato che "molte parti dell'India sono state colpite dal sisma" e che "stiamo raccogliendo informazioni per fare un primo bilancio dei danni e delle vittime, sia in Nepal, sia in India".

Modi ha assicurato "tutto il sostegno e l'aiuto" necessari per far fronte all'emergenza causata dal devastante terremoto. I media indiani hanno sottolineato che due voli dell'aeronautica militare indiana con un primo carico di aiuti sono in partenza per il Nepal.

Ambasciatore del Nepal a Delhi: "ci servono ospedali da campo" - "In questo momento abbiamo bisogno soprattutto di ospedali da campo e unita' mobili per curare i feriti". Lo ha detto oggi Deep Kumar Upadhyay, ambasciatore del Nepal a New Delhi. "In queste ore a Kathmandu - ha detto - c'e' una riunione di emergenza del gabinetto sulla richiesta di aiuti internazionale". Tra i primi a rispondere e' stata la vicina India che ha gia' inviato un C-130 dell'aviazione militare con un carico di aiuti.
Per quanto riguarda la valutazione dei danni, l'ambasciatore sostiene "che ci vorra' molto tempo per fare un bilancio perche' l'area colpita e' molto vasta, va dalla catena himalayana fino alla pianura del Terai". Inoltre per ora "siamo privilegiando la fase dei soccorsi". Il diplomatico ha ammesso che il suo Paese non e' preparato a fronteggiare una calamita' naturale di cosi' gravi proporzioni. L'emergenza si concentra soprattutto nel centro storico di Kathmandu e nelle altre citta' medioevali della vallata circostante dove sono crollati molti edifici antichi. Mentre ci sono stati meno danni a Pokhara, la seconda citta' nepalese, pur essendo quest'ultima piu' vicina all'epicentro.
Farnesina, in corso verifiche su italiani - L'unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata e sono in corso verifiche sull'eventuale coinvolgimento di italiani nel terremoto che ha colpito il Nepal. Lo si apprende dal Ministero degli Esteri.

Gentiloni, subito aiuto per 300 mila euro - Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso la propria vicinanza al Nepal e segue costantemente lo sviluppo degli avvenimenti. Con l'obiettivo di contribuire alla drammatica situazione il ministro ha immediatamente disposto un aiuto di emergenza per un ammontare di 300.000 euro su fondi della Cooperazione. Il finanziamento verra' canalizzato attraverso la Federazione Internazionale della Croce Rossa e consentira' alla Croce Rossa nepalese di realizzare attivita' di primo soccorso alle vittime.

Attraverso questo contributo, ha spiegato una nota della Farnesina, verranno in particolare realizzate attivita' di ricerca dei sopravvissuti e di soccorso ai feriti, la distribuzione di generi di prima necessita' (scorte alimentari, acqua potabile, coperte) e verra' garantito un alloggio di fortuna alla popolazione civile evacuata dalle abitazioni danneggiate.

Renzi: cordoglio e solidarietà - Cordoglio e solidarietà alla popolazioni colpite dal sisma e al governo del Nepal sono state espresse dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. La Farnesina ha immediatamente garantito un aiuto di emergenza per consentire soccorsi e distribuzione di generi di prima necessità.
Ue: emergenza umanitaria, pronti ad aiutare - Serve risposta internazionale, si valuta sostegno economico (ANSA) - BRUXELLES, 25 APR - Il terremoto in Nepal "e' un'emergenza umanitaria che richiede uno sforzo internazionale coordinato, che l'Ue e' preparata a sostenere". Cosi' l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e i commissari Stylianides e Mimica, precisando che Bruxelles sta "considerando sostegno finanziario" e aiuti per popolazione ed edifici.Ingv: si temono migliaia di vittime - Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è "molto probabile che ci siano centinaia o migliaia di vittime" nella zona colpita dal terremoto, secondo le stime basate sulla violenza del sisma e sulla densità di popolazione.
La zona, spiegano all'Ingv, "è nota per la sua attività sismica ed è considerata una delle regioni a più alto rischio del mondo. L'attività sismica della regione è causata dalla convergenza tra la placca indiana, a sud, e la placca euro-asiatica a nord, che ha determinato la formazione della catena dell'Himalaya. Il movimento relativo tra le due placche è di 4-5 centimetri per anno (di cui si stima che 2 cm/anno vengano accumulati lungo il margine meridionale della catena montuosa).

Questo - aggiunge l'Ingv - significa che ogni 100 anni si accumula una deformazione pari a 2 metri di spostamento relativo tra le due placche. Nell'area colpita dal terremoto di oggi non ci sono stati forti terremoti per diversi secoli; per questo motivo la zona intorno alla capitale Kathmandu era considerata un gap sismico".

Google partecipa a ricerche con Finder - Per avere o fornire notizie di persone sul posto - ROMA, 25 APR - Come in occasione di altri terremoti - il primo fu quello di Haiti nel 2010 -, Google partecipa alla ricerca di persone che potrebbero essere state coinvolte dal sisma in Nepal, con la piattaforma Google Finder, per aiutare familiari e amici ad avere notizie dei propri cari sul posto. Collegandosi al sito Person finder 2015 Nepal Earthquake, si puo' inserire il nome di una persona di cui si cercano informazioni ("I'm looking for someone"), oppure fornire informazioni che gia' si hanno ("I have information about someone"). Al momento sono gia' 200 le richieste o segnalazioni. Google Finder fu utilizzato anche in occasione del terremoto in Giappone nel 2011 e dell'attentato alla maratona di Boston nel 2013.

Caritas: invio dei primi aiuti - "La priorità ora è salvare le persone: molti hanno perso la loro casa e cercheremo di provvedere al più presto per la realizzazione di rifugi temporanei e per la fornitura di beni di primissima assistenza". È quanto ha assicurato padre Pius Perumana, gesuita, direttore della Caritas in Nepal, dopo il violento terremoto che ha devastato il Paese asiatico.

"Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza - ha detto - Le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e la situazione appare di grave emergenza. Grazie al cielo, il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all'aperto".

La Caritas, sia del Nepal che dei Paesi confinanti, "si sta attivando per valutare i danni e per mandare i primi aiuti, via terra dalla vicina India, poiché l'aeroporto di Kathmandu è chiuso", ha riferito padre Perumana. Anche la Caritas italiana, da anni presente nell'area con propri operatori, si dice "pronta anche in questa occasione a fornire supporto al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto".

Expo: al via la raccolta fondi per il Nepal - Questo pomeriggio, il commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala ha visitato il padiglione del Nepal, insieme al vice commissario generale del Paese Amrit Shakya. ''Siamo molto vicini - ha spiegato Giuseppe Sala - alla popolazione del Nepal in questo momento di grande difficoltà e, in particolare, alle famiglie degli operai nepalesi che da febbraio stanno partecipando alla costruzione del padiglione del loro Paese all'Esposizione Universale. Il primo maggio, con l'apertura di Expo 2015, daremo il via a una raccolta di fondi per le popolazioni ‎colpite dal terremoto''.

''Per quanto riguarda i lavori del padiglione - ha concluso il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 -, sono molto soddisfatto di vedere i grandi progressi fatti dal Nepal. A questo punto, lo spazio espositivo - che ricorda nella struttura architettonica un tempio nepalese e che vede all'opera una squadra di operai scultori per le colonne e i capitelli - credo proprio sarà pronto per l'inaugurazione‎ dell'evento''.