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lunedì 3 aprile 2017

Esplosione metro S.Pietroburgo, vittime - LA DIRETTA LIVE






Un'esplosione è avvenuta nella linea blu della metropolitana di San Pietroburgo. Lo riportano diversi media russi. Lo scoppio sarebbe occorso all'interno di un vagone e stando alle prime informazioni. Non è chiaro al momento quale siano le cause dell'esplosione. La Tass riporta che
 ci sono almeno 10 morti citando sue fonti. Secondo Kommersant le esplosioni sono due








lunedì 25 maggio 2015

India: caldo killer, almeno 500 morti




L'ondata di caldo secco che ha colpito l'India del nord e del sud est ha causato altre 165 morti ieri portando in bilancio totale a circa 500 vittime. Lo riferisce il Times of India.



La morsa della calura, con punte di oltre 47 gradi, continua a persistere
negli stati sud orientali dell'
Andhra Pradesh e Telangana dove si registrano la maggior parte dei decessi. Ma anche in altre parti dell'India settentrionale la colonnina di mercurio ha toccato nuovi record come in Uttar Pradesh e in Orissa.



I meteorologi indiani prevedono altri tre giorni di tempo stabile senza diminuzioni significanti delle massime. Disagi anche nella capitale New Delhi, dove decine di pazienti sono finiti in ospedale per collassi causati dall'esposizione prolungata al sole.



lunedì 18 maggio 2015

VIDEO: Texas, 9 morti in sparatoria tra gang di motociclisti





Texas, sparatoria tra motociclisti: 9 morti

Nove morti e 18 feriti: questo il bilancio di una sparatoria tra gang motociclisti in Texas, avvenuta nel piazzale di un centro commerciale, dopo che le bande rivali si erano fronteggiate all'interno di un ristorante, dandosi poi appuntamento fuori per regolare i conti






E’ tragico il bilancio di una sparatoria fra gang di motociclisti avvenuta lo scorso 17 Maggio a Wako, in Texas: sarebbero almeno 9 morti ufficializzati finora, ai quali vanno ad aggiungersi altri 18 feriti, ma le stime potrebbero non essere ancora definitive. La vicenda potrebbe ricalcare alla perfezione ilcopione di un film d’azione. Gli elementi infatti ci sarebbero tutti: due bandedi motociclisti rivali, ed un ristorante troppo piccolo per entrambe. E tanto è bastato.
Il Twin Peaks, l’esercizio in questione, stava infatti ospitando un raduno di motociclisti, ma tra un boccone e l’altro i commensali non hanno lesinato frecciatine e provocazioni dirette ai gruppi rivali, fino a quando non si è arrivati all’ inevitabile scontro fisico. Tuttavia la questione non si è fermata ad una semplice rissa, poiché i criminali-tutt’ altro che intenzionati a dover abbassare la testa-hanno deciso di regolare i conti al di fuori del Twin Peaks, dandosi appuntamento al parcheggio dell’adiacente Central Texas Commercial Center.
A quel punto sono spuntati coltellimazze e catene, e le gang rivali (due secondo alcune fonti, ma non è escluso che ci fosse un terzo gruppo coinvolto nel marasma generale) si sono brutalmente scontrate corpo a corpo. Poi è iniziata la fase-tre della battaglia: dopo la scazzottata e lo scontro ad armi bianche, sono state estratte le armi da fuoco, ed il parcheggio del Central Texas Commercial Center è diventato un inferno di pallottole. Solo il pronto intervento della polizia ha potuto placare gli animi, quando oramai almeno 9 persone erano state uccise, ma non è ancora stato reso noto se tra i morti vi siano anche passanti che non c’entravano affatto con l’accaduto.
Si è trattato del secondo scontro avvenuto tra bande di motociclisti nella stessa area: già un paio di settimane fa infatti, membri di gang rivali si erano dati battaglia sempre nello stesso piazzale, ma in quell’occasione non erano state utilizzate armi da fuoco.



martedì 12 maggio 2015

VIDEO: Nepal, un altro forte terremoto con epicentro vicinissimo all’Everest. Oltre 30 morti e 900 feriti






KATHMANDU,  Nepal — E’ salito ad almeno 36 morti e circa 900 feriti il bilancio del terremoto avvenuto questa mattina in Nepal: il sisma di magnitudo 7.3, secondo i dati della U.S. Geological Survey, ha colpito circa 68 km a ovest della cittadina di Namche Bazar, nella valle dell’Everest. La paura è tanta dopo il disastroso terremoto che lo scorso 25 aprile ha causato qualcosa come 8046 morti e 17.800 feriti, villaggi distrutti e interruzione delle vie di comunicazione.






Il bilancio sale di minuto in minuto e pertanto è ben lungi dall’essere definitivo. Attualmente le agenzie di stampa internazionale parlano di 36 vittime e 900 feriti: i primi morti accertati sono stati 4 a Chautara, uno in Tibet e altri 4 in India, secondo l’agenzia Reuters 3 nell’Uttar Pradesh e uno nello Stato di Bihar. La scossa è stata registrata alle 12.50 locali, le 9.05 italiane. Secondo il Centro Sismologico Mediterraneo europeo (Emsc) nel giro di mezz’ora si sono registrate altre scosse minori di magnitudo 6.2, 5.6 e 5.5. Secondo le prime notizie la scossa avrebbe causato diversi crolli di strutture sia in Nepal che al confine, soprattutto di edifici già danneggiati dal terremoto precedente.
Dalla Valle dell’Everest giungono notizie di frane, valanghe e crolli. “E’ necessario un team di soccorso al campo base – ha scritto su Facebook Laxman Adhikari, scientific and techical Supervisor del Laboratorio Piramide che si trova a 5050 metri sulle pendici della montagna -. Grossi massi e valanghe sono caduti ovunque”. Il campo base era stato evacuato dalle spedizioni dopo il terremoto del 25 aprile, ma  a quanto pare vi si trovavano ancora alcune persone dello staff dell’Spcc, che si stavano occupando della sistemazione della zona.
“Ero in volo quando è successo – ci ha riferito poco fa Maurizio Folini, pilota di elicotteri italiano impegnato in Nepal dal 26 aprile con le  missioni di soccorso -. Sotto di me ho visto smottamenti e alcuni ruderi che crollavano. Non si hanno notizie precise ma sembra che ci siano grossi casini”. Folini si trova ora a Gorkha, 70 km a ovest di Kathmandu. Anche il pilota Piergiorgio Rosati è in Nepal e fa sapere di stare bene: “Sono in volo schivando le polveri delle frane” ha detto in un breve sms.
In Nepal si trova anche Gianpietro Verza, tecnico Evk2Cnr, diretto al Laboratorio Piramide. “Si trova a Thame, nella valle del Khumbu – riferisce Agostino Da Polenza, Presidente Evk2Cnr -. L’ho sentito pochi minuti fa e sta bene. Non ci sono state vittime. Ma la cittadina è praticamente distrutta”.
A Kathmandu la gente è scesa per le strade spaventata, ma al momento non ci sono notizie di vittime. Il terremoto è stato avvertito anche a New Delhi, in India, e a Dhaka,in Bangladesh.



domenica 19 aprile 2015

Diretta Euronews, costanti aggiornamenti sullla Strage di migranti nel Canale di Sicilia: i morti potrebbero essere un migliaio






L'allarme è stato lanciato intorno alla mezzanotte da un mercantile portoghese. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Se i numeri del naufragio fossero confermati, potrebbe essere una delle più grandi tragedie avvenute nel Mediterraneo"

Potrebbe essere "una delle più grandi tragedie avvenute nel Mediterraneo". Carlotta Sami è la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), è lei a dare la misura di quello che sta accadendo nel canale di Sicilia, 60 miglia a nord della Libia: un peschereccio carico di migranti la notte scorsa si è capovolto, a bordo del barcone vi sarebbero state circa 700 persone, forse di più. In particolare, l'agenzia di stampa Adnkronos, citando alcuni testimoni, scrive che sull'imbarcazione vi erano oltre un migliaio di persone. Secondo fonti della Guardia costiera, sarebbero 23 i corpi senza vita recuperati in acqua, i superstiti, invece, per ora sarebbero soltanto 28.
LA DINAMICA — L'allarme è scattato intorno alla mezzanotte. Sarebbe partito da un mercantile battente bandiera portoghese, il King Jacob, si stava avvicinando ad un peschereccio di una trentina di metri stipato di migranti in grave difficoltà. A bordo del barcone sarebbe scoppiato il panico, gli immigrati si sarebbero assiepati su un unico lato dell'imbarcazione, che si sarebbe capovolta. I mezzi di soccorso sono al lavoro già dalle prime ore dell'alba. Oltre ai mezzi navali militari, sono stati dirottati nella zona alcuni pescherecci e navi mercantili. "Nella zona c'è una grande macchia di nafta, pezzi di legno e salvagenti", ha raccontato il generale della Guardia di Finanza, Antonino Iraso.







LA POLITICA
 — Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha interrotto l'apertura della campagna elettorale del Pd per le prossime amministrative, cancellando gli appuntamenti del pomeriggio. Prima di rientrare a Roma da Mantova, è intervenuto sulla tragedia che si sta consumando nel Canale di Sicilia: "Al momento sono 28 i morti, ma saranno molti, molti di più", ha esordito il premier. "Il cuore continua a battere forte e a domandarsi come si può discutere di bellezza quando nel Mediterraneo quotidianamente assistiamo a una strage, al dolore di tanti uomini, ad intere generazioni che muoiono in un tempo in cui la comunicazione è globale. Come si fa a rimanere insensibili?". 
Dai microfoni di Sky Tg24 è intervenuto il numero uno della lega Nord, Matteo Salvini: "È una tragedia annunciata. Più ne partono più ne muoiono", ha attaccato il leader del Carroccio. "Dalla stage di Lampedusa non è cambiato nulla: partono, annegano o sbarcano, scappano e si alimenta lo scontro sociale. Cosa dobbiamo ancora aspettare per attuare un blocco navale per evitare le partenze? Altri 700 morti? L'ipocrisia di Renzi, Alfano e Boldrini crea solo morte".

LA LUNGA SCIA DI MORTI — Quella che si sta consumando nel Canale di Sicilia è soltanto l'ultima tragedia, forse la più grave, di una lunga drammatica sequenza. Ecco i più recenti precedenti: 
13 aprile 2015: un barcone si capovolge a circa 80 miglia dalle coste della Libia. Nove i morti e 144 i migranti portati in salvo. 
4 marzo 2015: un barcone si rovescia nel Canale di Sicilia, sono 10 le vittime accertate.
11 febbraio 2015: 29 migranti muoiono assiderati in un naufragio a 100 miglia da Lampedusa. L'imbarcazione era partita dalla spiaggia di Tripoli con altri tre gommoni con a bordo almeno un centinaio di persone su ogni mezzo. I superstiti parlano di centinaia di vittime oltre a quelle recuperate. 
19 luglio 2014: altra tragedia a largo di Lampedusa. 18 profughi muoiono asfissiati nella stiva di un barcone a circa 80 miglia dall'isola 
29 giugno 2014: un barcone con a bordo circa 600 migranti e 45 cadaveri viene soccorso dalla Marina militare. 
3 ottobre 2013: al largo delle coste di Lampedusa si consuma una vera e proprio strage. In un naufragio muoiono 366 migranti. 
30 settembre 2013: 13 migranti muoiono in uno sbarco sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate, i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva. 
10 agosto 2013: sei migranti muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del `Lido Verde´, annegando mentre cercano di raggiungere la riva. Sull'imbarcazione viaggiavano oltre 100 extracomunitari. 
11 ottobre 2012: 34 immigrati, tra cui sette bambini e 11 donne, sono le vittime di un naufragio avvenuto a 70 miglia da Lampedusa. Il barcone su cui viaggiano si capovolge mentre i migranti si muovono per farsi notare da un elicottero in ricognizione. Circa 206 migranti, invece, sono portati in salvo dalla Marina Militare. 
1 agosto 2011: 25 profughi, tutti uomini e non ancora trentenni, muoiono asfissiati nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa. I cadaveri vengono scoperti dagli uomini della Guardia costiera una volta terminato il trasbordo degli extracomunitari. 
19 maggio 2011: tragedia sfiorata per oltre 400 profughi partiti dalla Libia. A bordo del barcone in legno, a circa 20 miglia dalla costa di Lampedusa, si sviluppa un principio di incendio, spento solo grazie all'intervento di quattro finanzieri saliti a bordo prima di effettuare il trasbordo dei migranti. 
14 marzo 2011: nel Canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo una quarantina di tunisini. Solo in cinque riescono a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari del naufragio sono gli stessi superstiti appena sbarcati sull'isola. 
4 marzo 2011: un barcone che trasporta 30 immigrati nordafricani naufraga nel Canale di Sicilia, a circa 40 miglia dalla coste del trapanese tra Marsala e l'isola di Marettimo. I migranti sono soccorsi dal motopesca mazarese Alcapa, ma durante le operazioni di trasbordo quattro di loro finiscono in mare, a causa del maltempo. Due vengono subito recuperati dai marinai del peschereccio mazarese, altri due, invece, scompaiono tra le onde del mare in tempesta. 
16 febbraio 2011: nel Canale di Sicilia scompare un barcone di circa 45 metri con a bordo forse oltre 200 immigrati. 
8 maggio 2011: 527 profughi sono salvati in extremis a Lampedusa da un barcone incagliato sugli scogli che rischia di capovolgersi, ma tre di loro, tutti giovanissimi, non ce la fanno e muoiono a un passo dall'agognata meta. 
6 aprile 2011: un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel Canale di Sicilia a causa delle cattive condizioni del mare. A più di 12 ore dalla tragedia sono 51 le persone tratte in salvo mentre i dispersi, da quanto emerge dal racconto dei superstiti, sono oltre 200. 
3 aprile 2011: i corpi di 70 migranti morti probabilmente durante una traversata per raggiungere, forse, le coste italiane vengono recuperati al largo della Libia, nei pressi di Tripoli. 
30 marzo 2011: un barcone con a bordo 17 immigrati partiti dalla Libia affonda a largo di Lampedusa. A raccontarlo sono i sei superstiti, secondo cui sarebbero annegati 11 loro compagni durante la navigazione.






sabato 18 aprile 2015

VIDEO: Attentato a Jalalabad, in Afghanistan, fa almeno 35 morti.





Kamikaze fuori dalla banca, strage dell’Isis in Afghanistan




In Afghanistan, almeno 35 persone sono morte e oltre 100 sono rimaste ferite in un attentato dinanzi all’ingresso di una banca nella città di Jalalabad, 120 km ad est di Kabul, vicino al confine con il Pakistan.
L’attentato è avvenuto di prima mattinata quando decine di persone, tra le quali anche funzionari pubblici, si trovavano all’ingresso della Banca di Kabul, nella capitale della provincia di Nangarhar, per ritirare il proprio stipendio. Un altra esplosione si è verificata fuori da un santuario. Il ministero dell’Interno afghano ha aggiunto che altre due bombe sono state disinnescate nella stessa zona.
I taleban afghani hanno negato oggi qualsiasi loro responsabilità nell’attentato. L’attacco invece è stato rivendicato dall’Isis tramite account twitter vicini allo Stato islamico. Il Califfato ha anche postato una foto del presunto attentatore con la bandiera dell’Isis sullo sfondo.