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domenica 27 dicembre 2015

VIDEO: Iraq, truppe governative riconquistano Ramadi









RAMADI (IRAQ), 27 DICEMBRE 2015
 – Le truppe irachene sono penetrate nella città di Ramadi, strappandola al controllo dell’Isis, che era riuscito a conquistarla lo scorso maggio. Lo riferiscono alcune fonti locali della Bbc.
Secondo quanto riportato dal network inglese, le truppe irachene sarebbero in procinto di entrare in possesso dell’edificio governativo della città posto nel quartiere di Hoz, ultimo baluardo delle forze dello stato islamico. La loro intenzione sarebbe quella di procedere lentamente – per paura di eventuali ordigni piazzati tra le mura del palazzo – al fine di controllare stabilmente la postazione.

Contiamo di raggiungere la struttura nelle prossime 24 ore”, ha riferito Sabah al-Numani, un portavoce militare iracheno. L’avanzata è fortemente rallentata dalla resistenza messa in campo dall’Is: “Sono ovunque nelle strade e il percorso deve essere ripulito”, ha continuato al-Numani, spiegando che sui tetti degli edifici sono nascosti diversi cecchini, mentre sul terreno la presenza di bombe nascoste è quasi una costante.“La sorveglianza aerea dall'alto ci sta aiutando a individuare autobomba e kamikaze”, ha aggiunto al-Numani.






Le operazioni per la riconquista della città di Ramadi, a meno di 100 chilometri da Baghdad, sono iniziate lo scorso novembre. Se le truppe irachene riuscissero a prendere di nuovo possesso del territorio, si tratterebbe della più significativa conquista militare da parte delle truppe governative: una simile vittoria, infatti, allontanerebbe la minaccia di un’influenza dello stato islamico sulla capitale, andando ad aprire un varco verso Mosul, ossia la base del califfato.






giovedì 13 agosto 2015

Libia, Isis bombarda quartiere a Sirte. Ong: è sterminio di massa




– Il gruppo libico dello Stato Islamico (Isis) ha bombardato oggi una zona residenziale di Sirte nel corso degli scontri in atto da lunedì scorso nella città natale di Muammar Gheddafi tra gli uomini del Califfato nero e le fazioni islamiste appoggiate dagli abitanti. Lo hanno riferito diversi media e siti web arabi, mentre una ong libica ha denunciato lo “sterminio di massa” degli abitanti della città.
Secondo diverse testimonianze riprese sui social media, sarebbero almeno 47 i morti da lunedì scorso, ma le notizie che arrivano dalla città, nella zona centrale della costa libica, sono confuse. Secondo il sito web libico “Al Wasat”, i giovani di Sirte, alleati con milizie salafite locali, hanno strappato all’Isis il controllo del porto, ma per la tv satellitare “Al Arabiya” i jihadisti lo avrebbero riconquistato.
“Nella città di Sirte i civili sono vittime di un progetto di sterminio di massa perpetrato dall’Isis che sta bombardando la città in modo indiscriminato”, è la denuncia fatta su Twitter dal “Comitato nazionale per la difesa dei diritti umani”, un’organizzazione non governativa di attivisti libici.
Gli scontri sono scoppiati lunedì dopo l’uccisione da parte dei jihadisti dell’Isis del leader salafita Khalid Ben Rijab.





sabato 27 giugno 2015

VIDEO: Tunisia, il terrorismo fa crollare il turismo: in fuga migliaia di visitatori





Attentato in Tunisia, colpiti due resort: 39 morti, ucciso il killer

Si è verificato un attacco contro i turisti a Sousse o Susa, terza città della Tunisia e polo turistico importante. Uomini armati di kalashnikov hanno fatto irruzione in un hotel di proprietà spagnola a circa 10 chilometri dalla città. Sono stati sentiti colpi d’arma da fuoco sulla spiaggia. Fonti di sicurezza hanno confermato che un attentatore è stato ucciso. Il bilancio delle vittime è salito a 39 e altri 39 sono rimasti feriti. Il ministero della Salute tunisino ha spiegato che molte vittime sono state ferite gravemente e sono morte in ospedale. L’autore principale della strage, uno studente tunisino di 23 anni, è stato ucciso dalle forze di sicurezza. Almeno due autobus pieni di turisti hanno lasciato l’hotel Marhaba già venerdì sera. Molti dei turisti che soggiornano in alberghi vicini hanno deciso di porre fine alla loro vacanza e lasciare il paese.




Un testimone, un turista inglese, ha riferito di aver visto diversi turisti terrorizzati che scappavano. La spiaggia su cui si affaccia il resort, il luogo in cui si sono sentiti gli spari, è quella di Kantaoui. Mohamed Ali Laroui, portavoce del ministero degli Interni tunisino, ha confermato che ci sono state numerose vittime.
I proclami dell’Isis
Non si sa se si tratti di una coincidenza, ma nei giorni scorsi l’Isis, in occasione del Ramadan, aveva invitato i suoi sostenitori a rendere maggiori gli attacchi contro i cristiani, gli sciiti e i sunniti.
Un portavoce del Califfato islamico aveva esortato i militanti a trasformare il “mese santo” in un tempo di “calamità per gli infedeli”.
Le vittime
Secondo i media l’elenco delle vittime comprenderebbe soprattutto cittadini di nazionalità britannica, tedesca e belga. La stampa di Dublino ha riferito che almeno una delle vittime sarebbe irlandese, mentre fonti ospedaliere parlano di cittadini cechi, polacchi e francesi, oltre che tunisini.
L’allerta dell’intelligence italiana
I servizi di intelligence italiani hanno annunciato di essere in massima allerta, anche se hanno specificato che non c’è nessun segnale di allarme in particolare per il nostro Paese. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso un sentimento di grande dolore nei confronti della Tunisia. L’unità di crisi della Farnesina è al lavoro per verificare se ci siano eventualmente dei nostri connazionali fra le vittime o nell’albergo.
Renzi: “Esiste un ‘tema Mediterraneo’”
Il Premier Renzi ha osservato che esiste un ‘tema Mediterraneo’ relativo alla sicurezza. Gli episodi che si stanno verificando dimostrano, secondo Renzi, che non si tratta più solo di attentati grandi, ma di piccole cellule che si muovono in maniera solitaria.




Tunisia meta sconsigliata
La federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo ha deciso di non consigliare più i viaggi in Tunisia, perché ha espresso la convinzione secondo la quale la sicurezza dei clienti deve essere massima. Si pensava che dopo l’attentato al museo del Bardo la situazione fosse sotto controllo, ma adesso ci si comincia di nuovo a preoccupare.



sabato 18 aprile 2015

VIDEO: Attentato a Jalalabad, in Afghanistan, fa almeno 35 morti.





Kamikaze fuori dalla banca, strage dell’Isis in Afghanistan




In Afghanistan, almeno 35 persone sono morte e oltre 100 sono rimaste ferite in un attentato dinanzi all’ingresso di una banca nella città di Jalalabad, 120 km ad est di Kabul, vicino al confine con il Pakistan.
L’attentato è avvenuto di prima mattinata quando decine di persone, tra le quali anche funzionari pubblici, si trovavano all’ingresso della Banca di Kabul, nella capitale della provincia di Nangarhar, per ritirare il proprio stipendio. Un altra esplosione si è verificata fuori da un santuario. Il ministero dell’Interno afghano ha aggiunto che altre due bombe sono state disinnescate nella stessa zona.
I taleban afghani hanno negato oggi qualsiasi loro responsabilità nell’attentato. L’attacco invece è stato rivendicato dall’Isis tramite account twitter vicini allo Stato islamico. Il Califfato ha anche postato una foto del presunto attentatore con la bandiera dell’Isis sullo sfondo.