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mercoledì 10 giugno 2015

Unesco: Delta del Po e Appennino Emiliano nuove riserve della Biosfera




Secondo quanto rende noto la Regione Emilia Romagna in un comunicato stampa il Delta del Po e l'Appennino tosco-emiliano diventano riserva della Biosfera dell'Unesco, un riconoscimento ufficiale che è arrivato oggi da Parigi, dove si è riunito il Comitato internazionale del programma Mab (Man and the biosphere) dell'Unesco.
La prima proposta di candidatura presentata dai due enti parco Delta del Po (di Veneto ed Emilia Romagna) e dal parco dell'Appennino tosco emiliano era stata presentata formalmente nel 2013 e sostenuta con forza oltre che dalle regioni interessate, anche dal Ministero dell'Ambiente e e dai Comuni sul territorio.






Grazie a questo importante riconoscimento quei territori, nuove riserve della Biosfera Unesco, rientreranno nel Programma MAB con lo scopo di ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building e di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente. Salgono a dodici i siti italiani inclusi in questo speciale elenco: Valle del Ticino (Lombardia/Piemonte), Monviso (Piemonte), Miramare (Friuli Venezia Giulia), Selva Pisana (Toscana), Arcipelago Toscano (Toscana), San Felice Circeo (Lazio), Collemeluccio-Montedimezzo (Molise), Cilento e Vallo di Diano (Campania), Somma-Vesuvio e Miglio d'Oro (Campania), Parco Nazionale della Sila (Calabria).



venerdì 22 maggio 2015

VIDEO: L'Isis conquista Palmira e ora controlla tutta la frontiera tra Iraq e Siria






Palmira in mano all’Isis, decapitati soldati siriani
. La città di Palmira, compreso il sito archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è sotto il controllo dei jihadisti dell’autoproclamato Stato Islamico, che continua ad espandersi e ora controlla oltre il 50% della Siria.




 



Conosciuta in tutto il mondo come Palmira, la “Città delle Palme”, in Siria viene chiamata Tadmur, “Città dei Datteri”.

I primi riferimenti storici la definiscono come una delle tappe delle carovane che viaggiavano sulla Via della Seta e tra il Mediterraneo e il Golfo. Ma è stato solo durante l’Impero Romano che la città ha iniziato ad acquisire il suo prestigio. Nonostante circondata dal deserto, Palmira si è trasformata in un ricco centro per il commercio di spezie, profumi, seta e avorio, dall’Oriente, e di statue e manufatti di vetro dalla Fenicia.
Proclamata città libera dell’Impero Romano nell’anno 129 d.C. da Adriano, Palmira colse l’occasione per dichiarare la sua totale indipendenza. Guidati in rivolta da Zenobia, i residenti di Palmira riuscirono a vincere sui Romani a ovest e sui Persiani a est. La condottiera divenne poi regina e conquistò l’intera Siria e parti dell’Egitto, arrivando alle porte dell’Asia Minore. Ma quando l’imperatore Aureliano riprese la città, la potente regina venne riportata a Roma. Da allora, la città ha vissuto un lento declino.
Prima dell’inizio della crisi siriana nel marzo 2011, Palmira attirava più di 150.000 turisti da tutto il mondo ogni anno. Oggi, gli antichi tesori millenari della “perla del deserto” rischiano di sparire per sempre.