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venerdì 27 marzo 2015

Facebook Aquila, l'enorme drone che porterà internet in tutto il mondo

Non è un Boeing 737, né un piumato rapace: è il nuovo drone del social network, che poterà connettività là dove la Rete non c'è




Facebook ha annunciato che dalla prossima estate inizierà a sperimentare l'utilizzo dei suoi droni alimentati da energia solare. E sembra proprio voler fare le cose in grande, dal momento che avranno un'apertura alare di un Boeing 737.
Nel corso della conferenza F8 dedicata agli sviluppatori del social network, dunque, Facebook non ha avuto solo l'occasione di presentare la nuova strategia mobile e di piattaforma, ma ha potuto delineare anche i progetti più ambiziosi in sviluppo nei suoi laboratori. A sorprenderenon sono state solo le possibili applicazioni dei tanto attesi occhiali per la realtà virtuale Oculus, ma l'idea di drone di Facebook: in maniera simile a quanto previsto da Google, gli UAV del social network, chiamati in codice "Aquila", rientrano nel progetto Internet.org ed hanno lo scopo di portare la connettività nelle aree del mondo non ancora raggiunte dai servizi ordinari di accesso alla Rete: le stime parlano di una cifra compresa tra 1,1 e 2,8 miliardi di persone al momento digital-divise.

Per spostarsi i droni di Facebook sono alimentati ad energia solare (con l'ausilio di poche batterie) e contano su una grande apertura alare tappezzata di celle solari e su dispositivi laser per far arrivare la connessione a tra i 60mila ed i 90mila piedi più in basso.L'esperimento di Facebook è iniziato lo scorso mese con un drone più piccolo, circa un decimo delle dimensioni ora raggiunte, racconta Zuckerberg, ma successivamente si è allargata, fino a raggiungere quella dei Boeing 737, la lunghezza di "sei o sette Toyota Pius" ed il peso di "quattro pneumatici".

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A seconda di come andranno i test quest'estate - ha riferito il vice-presidente responsabile del progetto Jay Parikh - vedremo quale sarà il passo successivo. Si tratta di un grande aereo legato ad un grande progetto: niente di simile è mai stato fatto finora".



mercoledì 18 febbraio 2015

Facebook Vr, la realtà virtuale social sarà realtà




Palo Alto sta lavorando alle proprie app per potenziare l’esperienza: sarà possibile condividere il proprio mondo a 360 gradi, potremo “vivere” come i vip. Cambierà del tutto il mondo social




Un giorno non basterà più condividere su Facebook una foto o un video. Sentiremo il bisogno di mettere online le nostre esperienze e frammenti della nostra vita reale, in modo tale che altri possano viverle esattamente come le abbiamo vissute noi.Sarà possibile sentirci ancora più vicini ai vip “rivivendo” le loro esperienze condivise sui social. A questo aveva pensato Mark Zuckerberg quando lo scorso anno pagò 2 miliardi di dollari per comprare Oculus VR. Adesso quest’investimento sta per dare i primi frutti: Chris Cox, il direttore dello sviluppo dei nuovi prodotti della azienda di Palo Alto, ha annunciato che Facebook sta lavorando ad una versione virtuale delle proprie applicazioni (oltre al social network ci sono anche Whatsapp e Instagram solo per citare le più famose). «Ci stiamo lavorando anche se ci vorrà ancora un po’ prima di presentarle al grande pubblico» ha dichiarato Cox all’incontro con la stampa a Dana Point in California.
Presto quindi sarà possibile condividere con i propri amici tutto ciò che circonda: una realtà a 360 gradi aumentata dalla tecnologia indossabile che promette ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.
Prima dell’avvento del colosso di Palo Alto, Oculus realizzava visori per videogiochi. Sembrava poco più di un accessorio, invece Zuckerberg ci ha visto il futuro dopo gli smartphone e ha deciso di metterci sopra le mani per cercare di anticipare gli altri nella corsa all’accessorio di domani. E sembra averci visto giusto: a settembre è uscito il Gear Vr, il primo visore in collaborazione con Samsung che potenzia all’ennesima potenza l’esperienza del Galaxy Note 4. Basta inserire il phablet nel dispositivo per muoversi in un ambiente virtuale. Qualche settimana fa, al Sundance Film Festival, la società ha presentato i primi lungometraggi realizzati con la nuova tecnologia che hanno lasciato i critici a bocca aperta, aprendo un nuovo spazio per l’intrattenimento sul grande schermo. Ma non solo, la mossa che sembrava un tentativo di diversificare gli interessi della società, in realtà riguardava il nocciolo duro:l’intera esperienza sul social network, destinata inevitabilmente a cambiare.
Sul fatto che tutti sentiranno il bisogno di usarlo Cox non ha dubbi: «Diventerà il modo di condividere il proprio pensiero, la propria giornata, per tutti. Anche Beyoncé lo userà». Non è un caso che l’annuncio di Cox arrivi a prodotto non ultimato. In questo la Apple ha insegnato a tutti: prima di mettere in vendita un prodotto bisogna crearne il bisogno. Così hanno fatto con l’iPhone, poi con l’iPad e ora sta accadendo con l’iWatch. Facebook vuole fare la stessa cosa con le proprie app virtuali. «Immaginatevi di condividere non solo momenti con i vostri amici ma intere esperienze e avventure di vita» aveva detto Zuckerberg al momento dell’acquisto di Oculus. Presto tutto questo diventerà realtà.



venerdì 13 febbraio 2015

FACEBOOK, UN EREDE DIGITALE GESTISCE IL PROFILO DOPO LA MORTE





  • Ecco una nuova forma testamentaria ovvero la possibilità di lasciare in eredità post mortem il proprio account Facebook. La sperimentazione negli Usa
  • E se muori che ne sarà del mio account? Forse non è proprio la maggiore preoccupazione che attanaglia le persone in questo momento ma, a quanto pare, da oggi si potrà lasciare in eredità anche il proprio account Facebook. Quindi non solo più notai per



    case, macchine, insomma beni materiali e non solo, ma anche il social del chiacchiericcio più famoso al mondo entra nei “beni” immateriali che si potranno lasciare dopo la propria morte.
    Come funziona? Il social permetterà di indicare un erede digitale che, in caso di morte, gestirà l’account del povero caro dipartito. Un’altra possibilità è quella di scegliere l’eliminazione automatica del profilo. Peccato però che la sperimentazione, per ora, partirà solo negli Stati Uniti. Un vero e proprio testamento digitale, un servizio denominato “Legacy Contact”. E se non ci sono familiari da scegliere si potrà indicare anche un’altra persona iscritta al social in qualità di affidataria del proprio profilo.
    Gestore ma con limiti. L’erede designato non avrà comunque carta bianca su tutto: come un vero custode potrà solo trasformare il profilo affidatogli in un memorial della persona defunta. Gli sarà permesso, previa autorizzazione, scaricare messaggi e foto ma non le conversazioni private dell’utente dipartito. Così come non potrà chiudere l’account e modificare i post condivisi ante mortem dall’utente. In caso non ci sia alcun erede il profilo verrà congelato. Resta un’unica domanda: e se il custode della tomba online si stufa e vuole dimettersi dall’incarico?



lunedì 19 gennaio 2015

Facebook, presto 1200 nuove assunzioni





Facebook è sempre alla ricerca di nuove sfide e dopo l’acquisto di Quickfire Networks, è pronta ad investire su realtà virtuale, droni e data center.





Secondo un’intervista esclusiva realizzata da Reuters, il numero uno dei 
social network cerca esperti di realtà virtuale, droni e data center e per lo scopo è pronta ad assumere 1200 nuovi dipendenti. Gli esperti di realtà virtuale dovrebbero essere assegnati alla Oculus Rift, azienda acquisita sempre da Facebook mesi fa per circa 2 miliardi di dollari con l’obbiettivo di mettere in commercio, quanto prima, il casco virtuale nel mercato dell’intrattenimento digitale e nel gaming, ma anche in altri campi. Gli altri esperti assunti, invece, potrebbero essere inseriti nel Progetto Internet.org, che prevede di portare la rete digitale anche nei paesi più disagiati del mondo grazie ai droni e ai satelliti.