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domenica 3 maggio 2015
L'ESPERIMENTO SUICIDIO! THE SUICIDE EXPERIMENT!
Mi ha particolarmente colpito questo filmato oggi, un' esperimento sociale chiamato:
"The Experiment Suicide", i risultati sono sorprendenti. Dopo averlo guardato attentamente e dopo aver colto con attenzione i vari aspetti di ogni singola persona ogni uno di noi oggi avrà una giornata migliore.
FouseyTube and RomanAtwood, popular YouTubers, created a social experiment called ‘The Suicide Experiment.’ The results are amazing. Watch this heartwarming video and have a better day.
We didn't start filming this video hoping to capture people NOT willing to help us. We filmed it to show the better side of people. The positive side. The compassionate side. Neither of us were prepared for what unfolded and were both left speechless at the end of the day. So many different lessons can be taken away from this video. Hope you leave with at least one. Share this video with friends and family members who may need to hear this. You never know how much you're actually helping.
:)
Etichette:
exsperiment,
social,
suicide,
The Experiment
Ubicazione:
Stati Uniti
mercoledì 18 febbraio 2015
Facebook Vr, la realtà virtuale social sarà realtà
Palo Alto sta lavorando alle proprie app per potenziare l’esperienza: sarà possibile condividere il proprio mondo a 360 gradi, potremo “vivere” come i vip. Cambierà del tutto il mondo social
Un giorno non basterà più condividere su Facebook una foto o un video. Sentiremo il bisogno di mettere online le nostre esperienze e frammenti della nostra vita reale, in modo tale che altri possano viverle esattamente come le abbiamo vissute noi.Sarà possibile sentirci ancora più vicini ai vip “rivivendo” le loro esperienze condivise sui social. A questo aveva pensato Mark Zuckerberg quando lo scorso anno pagò 2 miliardi di dollari per comprare Oculus VR. Adesso quest’investimento sta per dare i primi frutti: Chris Cox, il direttore dello sviluppo dei nuovi prodotti della azienda di Palo Alto, ha annunciato che Facebook sta lavorando ad una versione virtuale delle proprie applicazioni (oltre al social network ci sono anche Whatsapp e Instagram solo per citare le più famose). «Ci stiamo lavorando anche se ci vorrà ancora un po’ prima di presentarle al grande pubblico» ha dichiarato Cox all’incontro con la stampa a Dana Point in California.
Presto quindi sarà possibile condividere con i propri amici tutto ciò che circonda: una realtà a 360 gradi aumentata dalla tecnologia indossabile che promette ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.
Prima dell’avvento del colosso di Palo Alto, Oculus realizzava visori per videogiochi. Sembrava poco più di un accessorio, invece Zuckerberg ci ha visto il futuro dopo gli smartphone e ha deciso di metterci sopra le mani per cercare di anticipare gli altri nella corsa all’accessorio di domani. E sembra averci visto giusto: a settembre è uscito il Gear Vr, il primo visore in collaborazione con Samsung che potenzia all’ennesima potenza l’esperienza del Galaxy Note 4. Basta inserire il phablet nel dispositivo per muoversi in un ambiente virtuale. Qualche settimana fa, al Sundance Film Festival, la società ha presentato i primi lungometraggi realizzati con la nuova tecnologia che hanno lasciato i critici a bocca aperta, aprendo un nuovo spazio per l’intrattenimento sul grande schermo. Ma non solo, la mossa che sembrava un tentativo di diversificare gli interessi della società, in realtà riguardava il nocciolo duro:l’intera esperienza sul social network, destinata inevitabilmente a cambiare.
Sul fatto che tutti sentiranno il bisogno di usarlo Cox non ha dubbi: «Diventerà il modo di condividere il proprio pensiero, la propria giornata, per tutti. Anche Beyoncé lo userà». Non è un caso che l’annuncio di Cox arrivi a prodotto non ultimato. In questo la Apple ha insegnato a tutti: prima di mettere in vendita un prodotto bisogna crearne il bisogno. Così hanno fatto con l’iPhone, poi con l’iPad e ora sta accadendo con l’iWatch. Facebook vuole fare la stessa cosa con le proprie app virtuali. «Immaginatevi di condividere non solo momenti con i vostri amici ma intere esperienze e avventure di vita» aveva detto Zuckerberg al momento dell’acquisto di Oculus. Presto tutto questo diventerà realtà.
Ubicazione:
Palo Alto, California, Stati Uniti
venerdì 13 febbraio 2015
FACEBOOK, UN EREDE DIGITALE GESTISCE IL PROFILO DOPO LA MORTE
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Ecco una nuova forma testamentaria ovvero la possibilità di lasciare in eredità post mortem il proprio account Facebook. La sperimentazione negli Usa
- E se muori che ne sarà del mio account? Forse non è proprio la maggiore preoccupazione che attanaglia le persone in questo momento ma, a quanto pare, da oggi si potrà lasciare in eredità anche il proprio account Facebook. Quindi non solo più notai per
case, macchine, insomma beni materiali e non solo, ma anche il social del chiacchiericcio più famoso al mondo entra nei “beni” immateriali che si potranno lasciare dopo la propria morte.
Come funziona? Il social permetterà di indicare un erede digitale che, in caso di morte, gestirà l’account del povero caro dipartito. Un’altra possibilità è quella di scegliere l’eliminazione automatica del profilo. Peccato però che la sperimentazione, per ora, partirà solo negli Stati Uniti. Un vero e proprio testamento digitale, un servizio denominato “Legacy Contact”. E se non ci sono familiari da scegliere si potrà indicare anche un’altra persona iscritta al social in qualità di affidataria del proprio profilo.
Gestore ma con limiti. L’erede designato non avrà comunque carta bianca su tutto: come un vero custode potrà solo trasformare il profilo affidatogli in un memorial della persona defunta. Gli sarà permesso, previa autorizzazione, scaricare messaggi e foto ma non le conversazioni private dell’utente dipartito. Così come non potrà chiudere l’account e modificare i post condivisi ante mortem dall’utente. In caso non ci sia alcun erede il profilo verrà congelato. Resta un’unica domanda: e se il custode della tomba online si stufa e vuole dimettersi dall’incarico?
Ecco una nuova forma testamentaria ovvero la possibilità di lasciare in eredità post mortem il proprio account Facebook. La sperimentazione negli Usa
case, macchine, insomma beni materiali e non solo, ma anche il social del chiacchiericcio più famoso al mondo entra nei “beni” immateriali che si potranno lasciare dopo la propria morte.
Come funziona? Il social permetterà di indicare un erede digitale che, in caso di morte, gestirà l’account del povero caro dipartito. Un’altra possibilità è quella di scegliere l’eliminazione automatica del profilo. Peccato però che la sperimentazione, per ora, partirà solo negli Stati Uniti. Un vero e proprio testamento digitale, un servizio denominato “Legacy Contact”. E se non ci sono familiari da scegliere si potrà indicare anche un’altra persona iscritta al social in qualità di affidataria del proprio profilo.
Gestore ma con limiti. L’erede designato non avrà comunque carta bianca su tutto: come un vero custode potrà solo trasformare il profilo affidatogli in un memorial della persona defunta. Gli sarà permesso, previa autorizzazione, scaricare messaggi e foto ma non le conversazioni private dell’utente dipartito. Così come non potrà chiudere l’account e modificare i post condivisi ante mortem dall’utente. In caso non ci sia alcun erede il profilo verrà congelato. Resta un’unica domanda: e se il custode della tomba online si stufa e vuole dimettersi dall’incarico?
Ubicazione:
Stati Uniti
lunedì 19 gennaio 2015
Facebook, presto 1200 nuove assunzioni
Facebook è sempre alla ricerca di nuove sfide e dopo l’acquisto di Quickfire Networks, è pronta ad investire su realtà virtuale, droni e data center.
Secondo un’intervista esclusiva realizzata da Reuters, il numero uno dei social network cerca esperti di realtà virtuale, droni e data center e per lo scopo è pronta ad assumere 1200 nuovi dipendenti. Gli esperti di realtà virtuale dovrebbero essere assegnati alla Oculus Rift, azienda acquisita sempre da Facebook mesi fa per circa 2 miliardi di dollari con l’obbiettivo di mettere in commercio, quanto prima, il casco virtuale nel mercato dell’intrattenimento digitale e nel gaming, ma anche in altri campi. Gli altri esperti assunti, invece, potrebbero essere inseriti nel Progetto Internet.org, che prevede di portare la rete digitale anche nei paesi più disagiati del mondo grazie ai droni e ai satelliti.
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Ubicazione:
Palo Alto, California, Stati Uniti
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