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lunedì 7 dicembre 2015

VIDEO: Francia, regionali, il Front National di Marine Le Pen primo in 6 regioni








Regionali, Francia: il Fronte nazionale è il primo partito

Il Fronte Nationale è il primo partito di Francia alle regionali con il 29,5%, seguito dai Républicains di Nicolas Sarkozy con il 27% e dai socialisti con il 23%



 – Il Fronte Nazionale è il primo partito di Francia alle regionali con il 29,5%, seguito dai Républicains di Nicolas Sarkozy con il 27% e dai socialisti con il 23%.



Questi i primi exit poll diffusi dalla tv francese. ll Front National in testa in sei regioni mentre Marine Le Pen e Marion Le Pen-Marechal otterrebbero intorno al 40% dei voti nelle rispettive regioni in cui si sono candidate in Francia: Il Nord Pas-de-Calais Picardie e la Provence-Alpes-Cote d’Azur.
Le Front National di Marine Le Pen ha ottenuto il 42,1% nella regione Nord-Pas-de-Calais-Picardie, dove è candidata alla presidenza, secondo le stime di iTélé. Nel suo feudo di Hénin-Beaumont dove ha radunato i suoi, esplode l’applauso di alcune decine di sostenitori che attendono il suo arrivo.






“Il popolo si è espresso e la Francia ha sollevato la testa. Il Front National è il primo partito di Francia. E’ un risultato magnifico”, è il primo commento a caldo della leader della pasionaria della destra francese.



venerdì 8 maggio 2015

VIDEO: Il Regno Unito verso un nuovo governo Tory: disfatta per Labour e LibDem





Elezioni in Regno Unito, è testa a testa fra Tory e Labour



LONDRA - Seggi aperti in Gran Bretagna per le elezioni più incerte da anni. Alle urne sono chiamati circa 45 milioni di cittadini per rinnovare i 650 seggi della Camera dei Comuni in altrettanti collegi uninominali (59 in Scozia). Si vota fino alle 22 locali. La maggioranza assoluta per governare è 326 seggi, ma i sondaggi non l'accreditano ad alcun singolo partito. Previsto un testa a testa fra i conservatori di David Cameron e i laburisti di Ed Miliband, con varie altre forze in lizza per guadagnare seggi: in primis, gli scozzesi dello Snp.
Anche il sondaggio di YouGov, l'unico che nei giorni scorsi avesse assegnato un vantaggio ai Conservatori, indica ora parità assoluta fra i Tory e il Labour, il 33% ciascuno, riporta il Sun. Seguono gli anti-Ue dell'Ukip al 12% e i LibDem al 10. Stando al Guardian, parte dell'elettorato Tory potrebbe spostarsi sui LibDem pur di salvare la possibilità della sola coalizione plausibile per tenere Cameron a Downing street.
Sturgeon già pronta a trattative con Labour - Nicola Sturgeon si prepara ad avviare trattative coi laburisti per formare un governo dopo le elezioni anche se il loro leader Ed Miliband ha espresso un secco 'no'. E' quanto si legge sull'Independent, secondo cui la leader dei nazionalisti scozzesi ha pre-allertato collaboratori e deputati del suo Scottish National Party (Snp) che abbiano esperienza a Westminster: diventerebbero cruciali nel trattare un accordo col Labour. Mentre secondo il Times, anche sul fronte laburista ci si starebbe muovendo in questo senso, per rendere possibile quell'alleanza che secondo gli avversari conservatori finirebbe per minare le stesse fondamenta unitarie della Gran Bretagna. Un ruolo determinante nello spingere Miliband fra le 'braccia' della Sturgeon lo avrebbe il sindacato Unite, il maggiore finanziatore del Labour. Il segretatio generale Len McCluskey ha affermato che metà degli iscritti in Scozia sono sostenitori dell'Snp - su posizioni di sinistra vicine al Labour - e che Miliband deve ''collaborare con ogni partito progressista che vuole cambiare il Paese''.



Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, tra Tories e Labour ci sarebbe un vero e proprio testa a testa, con entrambi i partiti dati poco sopra il 30% dei voti totali. Tuttavia, nessuno dei due partiti otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi. Secondo le ultime stime, il partito del presidente uscente Cameron potrebbe ottenere tra i 270 ed i 289 seggi, una manciata in più dei Labour ma, soprattutto, molti meno rispetto ai 326 necessari per formare un governo di maggioranza monocolore. Ecco perché il previsto exploit elettorale del SNP – stimato in almeno 50 seggi – potrebbe essere decisivo.