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mercoledì 10 giugno 2015

Liberato il medico rapito a gennaio in Libia





Torna a casa dopo mesi di prigionia il medico Ignazio Scaravilli, vittima di un sequestro in Libia dallo scorso 6 gennaio, ma strappato dalle mani nemiche grazie alle autorità di Tripoli ed a breve rientrerà in patria. Le stesse autorità, i cui uffici stanno ospitando temporaneamente Scaravilli, hanno avviato gli “adempimenti di rito” dopo le quali l’uomo potrà far ritorno.






Si stima che ciò possa accadere già tra pochi giorni, alla notizia la reazione della moglie: “Per il momento sono troppo agitata. Non sono in grado di parlare”, ha dichiarato la donna, “Dovete scusarmi ma io per il momento non sono in grado di fare nessuna conversazione. Sono contenta. Posso non essere contenta di una notizia del genere? Però sono troppo agitata.” Il ritorno di Ignazio Scaravilli, che secondo fonti ufficiali sarebbe in buono stato disalute, è quasi certo, nonostante le trattative siano ancora in corso. Si è espresso sul caso ed in via ufficiale anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel ringraziare tutte le autorità che hanno contribuito alla buona riuscita del salvataggio ed ha comunicato la propria soddisfazione per la conclusione positiva della vicenda. Tuttavia, la nazione attende ancora il ritorno di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito quasi due anni fa (il 27 luglio 2013) in Siria.





martedì 28 aprile 2015

Nigeria, 293 donne salvate in foresta del nordest




Abuja (Nigeria), 28 apr.




- L'esercito nigeriano ha salvato 200 ragazze e 93 donne, durante una operazione destinata a cacciare il gruppo estremista islamico Boko Haram dalla foresta di Sambisa. Lo hanno fatto sapere le forze armate su Twitter. "Le truppe questo pomeriggio hanno salvato 200 ragazze e 93 donne dalla foresta di Sambisa. Non possiamo confermare che le ragazze di Chibok siano in questo gruppo", si legge nella dichiarazione. I militari hanno anche distrutto tre accampamenti dei militanti.
Boko Haram sequestrò più di 200 studentesse vicino al villaggio di Chibok ad aprile 2014, causando sdegno internazionale. Diplomatici e funzionari dell'intelligence hanno detto che ritenevano alcune delle ragazze si trovassero nella foresta, a circa 100 chilometri da Chibok, sebbene i droni Usa non le avessero individuate. Le forze nigeriane, sostenute da aerei da guerra, hanno invaso la vasta ex riserva coloniale la scorsa settimana, con lo scopo di cacciare gli estremisti dal territorio.