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venerdì 26 giugno 2015

Tunisia, strage di turisti nei resort di SousseSousse

C'è un numero ancora non certo di vittime, ma almeno 27 persone sarebbero rimaste uccise. Uno degli attentatori è morto, un altro in fuga




Attentato in un resort di turisti a Sousse, in Tunisia. L'hotel davanti a cui è avvenuto l'attacco è l'Imperial Marhaba di Port el Khantaoui, resort di 5 stelle. Sousse, situata sulla costa centro-orientale tunisina, è capoluogo del governatorato omonimo, terza città tunisina per popolazione, uno dei poli turistici più importanti del Paese e la sua Medina è stato inserito nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
C'è un numero ancora non certo di vittime, ma almeno 30 persone sarebbero rimaste uccise secondo fonti del ministero degli Interni citate dalla France Presse. Di certo uno degli attentatori è stato colpito a morte ma anche alcuni turisti sono rimasti vittime della sparatoria. Uno dei due attentatori si è dato alla fuga. Gli spari sono stati sentiti anche nella zona circostante e un ospite britannico, ha riferito di aver visto diversi turisti terrorizzati che scappavano.
Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attacco. Tuttavia nei giorni scorsi lo Stato islamico aveva lanciato un appello ad aumentare gli attentati nel mese di Ramadan.



Su Instagram alcune foto di un uomo fra i 60 e i 70 anni, in costume da bagno, che giace in una pozza di sangue sulla spiaggia. David Schofield, in vacanza nel resort, ha raccontato di aver udito "una forte esplosione" mentre si trovava a bordo piscina. A quel punto, gli ospiti della struttura hanno cominciato a fuggire verso l'hotel. "Dicevano che c'erano uomini sulla spiaggia che sparavano. Non sapevamo cosa fare", ha riferito.
"Dolore e vicinanza" al popolo e al governo tunisini sono stati espressi dal premier italiano Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo.



domenica 22 marzo 2015

Tunisi: un video conferma gli attentatori del Museo del Bardo




Le autorità tunisine hanno diffuso stasera un video, in parte tratto dalle telecamere di sorveglianza, in cui si mostrano i due killer che hanno realizzato l'attentato al Museo del Bardo di Tunisi mercoledì, mentre camminano nelle sale del museo.
Sparando col Kalashnikov, i due attentatori hanno ucciso 20 turisti stranieri - tra i quali quattro italiani - e una guardia tunisina.
Il video, della durata di un minuto circa, è stato pubblicato dal ministero dell'Interno sulla sua pagina ufficiale Facebook. Inizia in una delle sale del museo. La registrazione riporta la data di mercoledì, alle 12.09 e qualche secondo. Si vedono i due uomini che camminano tranquilli nelle sale, armi alla mano, cappuccio rosso in testa uno, cappellino in testa l'altro.
Delle foto mostrano dopo il loro cadavere. L'addome del primo corpo è cerchiato di rosso per mostrare quella che apparentemente è una cintura esplosiva. Il secondo è nel sangue. E' impossibile per entrambi distinguere il volto, piuttosto giovanile.
Poi, un'altra telecamera di sorveglianza li mostra ancora vivi, ai piedi di una scala. Incrociano un uomo che li fa andare scappando.
I due assalitori sono stati identificati in Jabeur Khachnoui, un liceale della regione di Kasserine (centro-ovest) e Yassine Laabidi, 27 anni, di Tunisi. L'attentato è stato rivendicato dallo Stato islamico (Isis). I due attentatori, secondo le autorità tunisine, si sarebbero addestrati in Libia.






giovedì 19 marzo 2015

VIDEO: TUNISI, STRAGE AL MUSEO. 22 MORTI, ALMENO 4 SONO ITALIANI




Terrore a Tunisi: oltre 20 morti, 4 le vittime italiane

  50 i feriti (10 italiani). Prima l'attacco al Parlamento, poi centinaia di ostaggi nel museo del Bardo. Alla fine il blitz





20 turisti morti
, 50 feriti e 2 terroristi uccisi. È il bilancio di un attacco terroristico avvenuto a Tunisi, nel Museo del Bardo. Tra le vittime confermati anche quattro italiani (qui la diretta Twitter). Una decina i nostri connazionali feriti in modo più o meno grave. Uno dei presunti responsabili, uno studente di 22 anni, è stato arrestato dalle forze dell'ordine. Gli altri due sono stati uccisi durante il blitz delle forze dell'ordine scattato attorno alle 14. Secondo i media locali, l'attacco sarebbe stato rivendicato dall'Is, in risposta a un'operazione di polizia contro i terroristi avvenuta pochi giorni prima. 

L'ATTACCO
L'inferno inizia all'ora di pranzo. Tre uomini armati dakalashnikov e travestiti da soldati tentano di entrare nel Parlamento, dove in quel momento si sta discutendo una legge anti-terrorismo. Vengono respinti dalle forze dell'ordine e ripiegano nel vicino Museo del Bardo (distante poche centinaia di metri dal Parlamento, nella periferia ovest di Tunisi), dove sono presenti almeno 200 visitatori. I tre fanno fuoco contro un pullman parcheggiato davanti al Museo, poi prendono in ostaggio decine di turisti all'interno del museo.

GLI OSTAGGI NEL MUSEO
Tra loro ci sono decine di turisti italiani, sbarcati questa mattina in parte dalla nava Msc Splendida, in parte dalla Costa Fascinosa in viaggio da Palermo a Palma di Maiorca. «Qui stanno sparando a tutti», ha raccontato una dei turisti italiani alla LaPresse. «Vi prego aiutateci». Alle 14 scatta il blitz. Le forze dell'ordine speciali fanno irruzione nel museo e ingaggiano un conflitto a fuoco. Nella sparatoria muoiono due terroristi e un poliziotto. IL BILANCIO 
Le cifre ballano per tutto il pomeriggio. In serata, arriva la triste conferma della Farnesina: tra i 20 turisti morti (spagnoli, polacchi e tedeschi), ci sono anche tre italiani. Poil'aggiunta, purtroppo, di una nuova vittima. 





I DUE TERRORISTI

Negli stessi minuti i media tunisini hanno riportato anche i nomi di due terroristi: si tratta di Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laabidi, di Ibn Khaldoun. Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi ed aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena.



Tunisi reagisce all'assalto dei terroristi che nessuno sembra dubitare fossero militanti islamici. 

Già nel pomeriggio decine di persone erano accorse di fronte al Museo del Bardo, nei pressi del parlamento, per sostenere le forze dell'ordine ed esprimere solidarietà ai turisti sotto attacco.